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JIHLAVA 2022

Recensione: The Visitors

di 

- Veronika Lišková va fino alla fine del mondo e scopre che i problemi – e le persone – sono sempre gli stessi

Recensione: The Visitors

Menzione speciale al Festival internazionale del documentario Ji.hlava di quest'anno (leggi la news) – con il premio principale nella categoria Czech Joy assegnato all'eccellente documentario cantato Kapr Code [+leggi anche:
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di Veronika Lišková passa dal “ma cosa ci vai a fare laggiù” a “non posso credere che non ti ci vogliano”.

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È ciò che sperimenta la protagonista del film, Zdenka, un'antropologa sociale che si è trasferita alle Svalbard, in Norvegia, e in realtà si trova abbastanza bene lì con la sua famiglia. Ma viene fuori che anche la vita alla fine del mondo è piena di problemi, e che anche alla fine del mondo puoi sentirti sgradito.

Cosa che è, francamente, un po' scioccante, giacché qui si parla di un ambiente estremamente ostile, ma che ha un notevole vantaggio: a quanto pare, chiunque può andarci e stabilirvisi, purché abbia un lavoro e un posto dove vivere. Longyearbyen, che è l'abitato più settentrionale del mondo (dove, almeno secondo un sito turistico, "lo straordinario è ordinario" e dove "il Polo Nord è proprio dietro l'angolo del pub") vede immigrare persone da ogni genere di luogo (52 paesi diversi al momento delle riprese). Ovviamente, questo provoca un po' di confusione. Naturalmente, ad alcuni indigeni non piace affatto.

Lišková ascolta anche l’altra campana, in particolare attraverso Zdenka: dopotutto, il suo compito è porre domande. È quello che fa di continuo, intervistando tutti i tipi di persone del posto. Quello che sentiamo regolarmente in risposta è una litania familiare ("Quando sei in Norvegia, devi parlare norvegese"). Qualcuno si lamenta del fatto che la comunità sia ormai piena di "visitatori di breve durata o turisti di lunga durata". Tutto questo suona molto familiare, e lo è da tempo, vista la crisi dei rifugiati in corso, ma questo preciso contesto, che combina clima ostile, infrastrutture minerarie e la costante promessa di vedere una renna, lo rende quasi comico.

Altri cambiamenti significativi dibattuti qui includono il meteo diventato imprevedibile, anche a Longyearbyen. In un luogo dove "la natura è immensa e l'uomo piccolissimo", questo a volte può fare paura. Per alcuni, esplorare queste fonti di paura può essere senza dubbio liberatorio, e forse è per questo che Zdenka si innamora del luogo: su questa scala, tutto sembra piccolo, e la cosa è rassicurante. Fino a quando tutte queste piccole preoccupazioni e i commenti sprezzanti non iniziano a incidere sulla tua vita e a farti realizzare che qui un futuro stabile non è possibile. E che qui sei tollerato, non accettato.

Questo film modesto ma efficace, che ha avuto la sua prima mondiale a Locarno, può risultare piuttosto sconvolgente, perché se non c'è accoglienza in un posto come quello, fatto di neve e rocce, probabilmente non c'è da nessun'altra parte. Ma Lišková sceglie di seguire una famiglia forte e imperterrita (anche se è difficile guardare la faccia atterrita di Zdenka quando le viene detto "non dovresti essere qui"). Poi di nuovo, hanno altre opzioni, altri posti dove andare, e almeno stanno insieme. Gli altri, quelli venuti sperando che questa terra lontanissima potesse finalmente offrir loro la libertà, farebbero meglio a rimettersi in viaggio.

The Visitors è prodotto dalla società ceca Cinémotif Films, e coprodotto da Ten Thousand Images (Norvegia), Peter Kerekes (Slovacchia) e Czech Television. Le vendite mondiali sono guidate da Taskovski Films.

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(Tradotto dall'inglese)

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