email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

BLACK NIGHTS 2022 Concorso

Recensione: The Fox

di 

- Il secondo lungometraggio di Adrian Goiginger racconta la storia struggente del suo bisnonno, un soldato austriaco che si imbatte in un cucciolo di volpe ferito all'alba della Seconda guerra mondiale

Recensione: The Fox
Simon Morzé in The Fox

Buone notizie da Tallinn: c'è sicuramente un piccolo gioiello di cui parlare al Black Nights Film Festival di quest'anno. Il secondo lungometraggio del salisburghese Adrian Goiginger (The Best of All Worlds [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
), intitolato The Fox [+leggi anche:
trailer
intervista: Adrian Goiginger
scheda film
]
e presentato in anteprima mondiale nel concorso ufficiale dell'evento estone, è basato sulla storia vera del bisnonno del regista, Franz Streitberger (interpretato da Simon Morzé). Nel prologo del film, ambientato nel 1927, scopriamo che i suoi genitori lo affidarono forzatamente a un ricco agricoltore locale per dieci anni. Nel 1937, Franz è un corriere motociclista dell'esercito austriaco, che viene arruolato nella Wehrmacht in seguito agli eventi dell'Anschluss. La svolta principale avviene quando, in un momento mentalmente difficile per lui, il giovane soldato si imbatte in un cucciolo di volpe spaventato e ferito, che ha appena assistito alla morte della madre caduta nella trappola di un cacciatore.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Da quel momento, il legame tra i due "orfani" diventa il protagonista della storia. Sullo sfondo, possiamo seguire le atrocità della Seconda Guerra Mondiale e l'invasione tedesca della Francia. Goiginger si astiene dall'edulcorare la rappresentazione del conflitto. Permette alla macchina da presa di Yoshi Heimrath e Paul Sprinz di zoomare su alcuni particolari raccapriccianti, incarica il suo reparto sonoro di spaventare ripetutamente gli spettatori con i rumori assordanti di carri armati, proiettili e bombardieri, e suggerisce al suo direttore della fotografia di scegliere colori più vivaci solo in alcuni momenti selezionati, spesso con l'intento di dare un'impressione di "delirio". La presenza discreta della colonna sonora (di Arash Safaian) contribuisce in modo significativo a creare un legame empatico, in particolare durante le scene in cui ci rendiamo conto che Franz sta vivendo un turbinio di emozioni e sta lottando per trovare una direzione nella sua vita.

Ma perché The Fox funziona così bene, e perché ha il potenziale per fare leva sulle corde del cuore degli spettatori? In primo luogo, ci sono conflitti chiari, che facilmente suscitano sentimenti contrastanti e che difficilmente lasceranno indifferenti gli spettatori, in particolare quelli che, almeno una volta nella vita, hanno avuto la fortuna di vivere in compagnia di un animale. In secondo luogo, Morzé infonde al suo ruolo la giusta dose di complessità: Franz è un contadino ventenne introverso e affettuoso, ma anche incapace di controllare le proprie emozioni e, in particolare, la propria rabbia. A volte agisce in modo sconsiderato per difendere il suo amico, ma rimane sempre fedele all'esercito nazista. Goiginger non lo giudica - questo è compito del pubblico - ma non ha nemmeno paura di mostrare i lati più oscuri dei suoi familiari. In terzo luogo, è una storia di amicizia e di amore, con tutto ciò che ne consegue, e sembra autentica fino in fondo, anche in mezzo alle dinamiche più contorte.

The Fox è stato prodotto dalla tedesca  Geißendörfer Pictures, dall'austriaca Lotus-Film, dalla tedesca Giganten Film e dall'austriaca 2010 Entertainment. Beta Film si occupa delle vendite internazionali.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy