05/12/2022 - L’esodio di Luca Scivoletto sottolinea con nostalgia gli aspetti più comici della militanza politica di una volta ma non eguaglia la verve dissacrante del libro da cui è tratto

Danilo Di Vita, Francesco Cilia, Matilde Sofia Fazio e Mattia Bonaventura in I Pionieri

Scrivere un libro, farci un film. Può capitare nella scuderia Fandango (che coproduce il prossimo film di Nanni Moretti, Il sol dell’avvenire [+leggi anche:
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scheda film], in postproduzione). È capitato a Luca Scivoletto, che ha pubblicato con Fandango Libri nel 2019 il suo primo romanzo e ne ha diretto tre anni dopo l’adattamento cinematografico, I Pionieri, prodotto da Fandango. Il film è stato proiettato al Torino Film Festival nella sezione Fuori Concorso Favolacce. Si tratta di un’opera prima, ma Scivoletto non è nuovo al cinema. Autore di una dozzina di cortometraggi ed alcuni documentari, il regista e sceneggiatore è nel consiglio direttivo delle Giornate degli Autori di Venezia.

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Una vita segnata dalla politica è quella di Enrico Belfiore (Mattia Bonaventura), il dodicenne protagonista de I pionieri, chiamato così in onore del leader del Partito Comunista Italiano scomparso nel 1984. Nel film siamo alla fine degli anni 80, in un mondo in pieno cambiamento: la sera del 9 novembre 1989 viene abbattuto il Muro di Berlino, mentre il più grande partito comunista d’Occidente annuncia il suo scioglimento. Figlio di Michele (Peppino Mazzotta), ex sindaco di un paesino in Sicilia che mira alla segreteria regionale del PCI, il preadolescente Enrico vive tutte le contraddizioni di una famiglia in cui la passione politica viene prima di tutto.  Nessuna concessione al consumismo, niente vestiti di marca, poca tv, molte marce per la pace e manifestazioni, niente feste a casa di bambini di famiglie democristiane, mentre Enrico vorrebbe le Reebok e guardare film americani. Problemi che non si pone il suo migliore amico Renato (Francesco Cilia), bambino fervidamente ortodosso che parla come un funzionario di partito anni Cinquanta. Bullizzati entrambi dal corpulento compagno di scuola Vittorio (Danilo Di Vita), i due organizzano una “evasione” in montagna, ricostituendo una cellula dell’Associazione Pionieri d’Italia (da cui il titolo del film). Vittorio si associa e insieme si imbatteranno in una scout della loro età (Matilde Sofia Fazio), figlia di una militare statunitense della vicina base NATO, e anche lei in fuga. Papà e mamme (Lorenza Indovina, Eleonora Danco, Beth Mc Creton), preoccupati per la sorte dei ragazzi, si attiveranno per cercarli.

Attingendo alla sua infanzia (il padre fu dirigente regionale del PCI e poi senatore) Luca Scivoletto sottolinea con spirito gli aspetti più comici della militanza politica di una volta, con una sfumatura rievocativa, e dirotta il film sui binari del Bildungsroman, una sorta di Stand by Me al cannolo siciliano, con finale trionfale e beffardo. Fanno sorridere atteggiamenti tipici dell’Isola,  la parlata dialettale, e gag come quella di Enrico Berlinguer (Claudio Bigagli) che appare al giovane protagonista per dispensargli consigli (di sinistra), come faceva Humphrey Bogart con Woody Allen in Provaci ancora, Sam o Adolf Hitler con Jojo Rabbit. Ma l’adattamento cinematografico, scritto dal regista con Eleonora Cimpanelli e Maurizio Bologna), è solo un pallido riflesso della verve introspettiva e dell’umorismo dissacrante del libro e la regia non sa rimediare a questo limite. In più il budget troppo basso non consente certe accortezze produttive e scenografiche (ad esempio, il mezzo blindato dell’esercito Usa nella base NATO non verniciato, pieno di ruggine e senza insegne). I Pionieri ha però un cuore che batte e potrebbe incuriosire sia un’audience giovane che una più anziana e nostalgica.

I pionieri è prodotto da Fandango con Rai Cinema. Fandango si occupa anche delle vendite estere.