email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

FILM / RECENSIONI Francia

Recensione: Les Rascals

di 

- Il primo lungometraggio, al tempo stesso popolare e politico, di Jimmy Laporal-Trésor racconta il violento scontro tra i giovani delle cités e gli skinhead nella Parigi del 1984

Recensione: Les Rascals
Marvin Dubart, Taddeo Kufus, Jonathan Feltre, Missoum Slimani e Jonathan Eap in Rascals

"Mi hanno gonfiato di botte, e allora? Non sono morto. Niente poliziotti. La sistemiamo in strada". "Voglio esserci. Voglio vedere tutto". È un effetto specchio piuttosto vertiginoso quello che provoca Les Rascals [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, il primo lungometraggio di Jimmy Laporal-Trésor, lanciato nelle sale francesi da The Jokers e Les Bookmakers. Tornando al giugno 1984, data della prima svolta elettorale dell'estrema destra in Francia (11% e dieci deputati alle elezioni europee), il film risuona infatti oggi con preoccupante acutezza, avendo questo movimento politico raggiunto ormai vette impressionanti, persino il potere in alcuni paesi europei.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Nonostante esplori questa trama ideologica, abbozzando un ritratto della Francia di allora e dello scontro tra la gioventù multiculturale della banlieue parigina e gli skinhead fascisti, questo scorcio nello specchietto retrovisore non è affatto un'opera politica manichea. Il regista (che non nasconde il suo impegno sociale) sceglie di concentrarsi sul ciclo di vendetta e odio alimentato da geni politici malvagi e da difetti della società. Ma soprattutto, adotta un approccio stilistico un po' radicale per offrire una ricostruzione colorata dei giovani parigini della classe operaia affascinati dall'America degli anni '50 (creepers, pantaloni chino, giacche di pelle, rock nero americano e gli inizi dell'hip-hop) e attratti come farfalle dal centro ribollente di una capitale filmata con toni freddi e opprimenti dal direttore della fotografia Romain Carcanade (La Nuée [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Just Philippot
scheda film
]
).

Con la scritta "Rascals" impressa sul retro delle loro giacche, Rudy (Jonathan Feltre) il caraibico, Rico (Missoum Slimani) che si presenta come italiano e invece proviene dal Nord Africa, Sovann (Jonathan Eap) che viene dalla Cambogia, Mandale (Marvin Dubart) e Boboche (Taddeo Kufus) formano un gruppo di solidi amici attorno al quale ruota l'adolescente Mitch (Emerick Mamilonne). Tutti all'incirca diciottenni, i Rascals non pensano ad altro che alle uscite a Parigi, ai concerti e alle ragazze, nonostante la minaccia della disoccupazione o del servizio militare obbligatorio che incombe su di loro. Ma a causa di un litigio incredibilmente violento in un negozio di dischi, la loro strada incrocia quella della studentessa Frédérique (Angelina Woreth) e, di conseguenza, quella di Adam (Victor Meutelet) e il suo branco di sostenitori di estrema destra. Si innesca una catena di eventi, una spirale pericolosissima in cui le armi (dalle mazze da baseball alle pistole) giocano un ruolo fondamentale...

Immergendosi nei vari codici di questi due opposti gruppi giovanili, Jimmy Laporal-Trésor firma un primo lungometraggio teso e incisivo, in continuo movimento. Volutamente lineare nell'approccio narrativo e leggermente disomogeneo nella recitazione, il film è un'audace e promettente (anche se non del tutto compiuta) opera prima di un regista che rifiuta chiaramente ogni tipo di stereotipo nelle rappresentazioni sociologiche e stilistiche.

Prodotto da Spade (ramo produzione di The Jokers Films) e Agat Films, e coprodotto da France 2 Cinéma, Les Rascals è venduto da Wild Bunch International.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dal francese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy