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IFFR 2023 Bright Future

Recensione: Day of the Tiger

di 

- L'attrice Cătălina Moga interpreta il sicuro debutto di Andrei Tănase nei panni di una donna messa sotto pressione da una società dominata dagli uomini

Recensione: Day of the Tiger
Cătălina Moga (centro) in Day of the Tiger

Il primo lungometraggio del regista rumeno Andrei Tănase, Day of the Tiger [+leggi anche:
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, appena presentato in anteprima mondiale nella sezione Bright Future dell'IFFR, è un dramma sobrio e contenuto che racconta di una donna che subisce la pressione di una società dominata dagli uomini ma non si arrende. Guidato dall'eccellente Cătălina Moga (Sieranevada [+leggi anche:
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) nel ruolo principale, è un debutto garantito per il regista.

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Vera (Moga) è una veterinaria dello zoo della città transilvana di Sibiu. All'inizio del film, la vediamo curare Rihanna, la tigre che un criminale locale ha comprato da un circo, mentre insegna il mestiere al suo giovane assistente, Paul (Bogdan Tulbure), che ha chiaramente un debole per lei. Quando, la sera stessa arriva nel suo studio in città per prendere delle pillole per il gatto di un cliente, assiste al tradimento del marito attore e regista Toma (Paul Ipate) e decide di allontanarsi e tornare a casa.

La donna telefona al sacerdote locale: la sua richiesta di trasferire il corpo del figlio, morto a soli quattro giorni di vita, al cimitero è stata respinta dall'arcidiocesi. A loro non importa che il bambino non potesse essere battezzato in un periodo così breve. Non lo vediamo nell'interpretazione di Moga, ma non ne abbiamo nemmeno bisogno: qualcos'altro è scattato dentro di lei. Torna allo zoo e, dopo aver dato da mangiare a Rihanna, lascia la gabbia aperta e si addormenta su un mucchio di fieno nel parco.

The next morning, the tigress has escaped, leaving a slain deer on the zoo's outer fence. Very quickly, a search is organised together with the police, a group of hunters, a TV crew and with Toma joining in. The zoo borders a national park, and this is where the search party spreads out, with Vera and Toma almost getting lost due to the argument they have as she confronts him about what she saw.

Il film è uno studio sociale e caratteriale molto delicato che suona completamente vero, soprattutto grazie alla sceneggiatura ricca di sfumature e alla sottile interpretazione di Moga. Lasciare aperta la porta della gabbia potrebbe essere stato un gesto accidentale nello stato d'animo agitato di Vera, una sorta di esaurimento nervoso non visibile dall'esterno. Ma il modo in cui è stato girato, sembra quasi intenzionale, e come tale rappresenterebbe la rassegnazione del personaggio al suo destino, per quanto temporaneo. Tuttavia, questo è un aspetto che, in ultima analisi, spetta a ogni spettatore decidere da solo.

La recitazione di Moga è modesta e il regista si affida alla capacità del pubblico di riconoscere le reazioni del suo personaggio nei minimi dettagli, come il respiro leggermente più profondo che fa quando sorprende Toma. La loro discussione è mostrata in modo realistico, con lei che si infuria e si accinge a fargli del male pur alzando a malapena la voce, e lui invece che si mette sulla difensiva.

Nel film c'è anche un po' di umorismo in stile deadpan, ma non di quelli che fanno ridere a crepapelle. Piuttosto, gli spettatori noteranno come Vera alimenta il panico di Toma dopo essere stato morso da un serpente, o il proprietario di Rihanna e i suoi scagnozzi che impugnano in modo ridicolo le spade da samurai.

La fotografia di Barbu Bălășoiu è classica, con colori chiari, illuminazione realistica e un approccio tradizionale ai vari tipi di inquadrature. La colonna sonora di JB Dunckel è altrettanto diretta e chiara con i suoi ritmi e strumenti, che sottolineano semplicemente gli stati d'animo.

Day of the Tiger è una coproduzione tra Domestic Film (Romania), Altamar Films (Francia) e Graal (Grecia). Totem Films, con base a Parigi, ne gestisce le vendite internazionali.

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(Tradotto dall'inglese da Alessandro Luchetti)

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