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IFFR 2023 Concorso Tiger

Recensione: One Last Evening

di 

- Il primo lungometraggio di Lukas Nathrath si svolge durante una cena a tratti infernale, sullo sfondo vero della pandemia di COVID-19

Recensione: One Last Evening
sx-dx: Isabelle von Stauffenberg, Nikolai Gemel, Pauline Werner, Susanne Dorothea Schneider, Valentin Richter e Julius Forster in One Last Evening

Nel dramma da camera millennial One Last Evening [+leggi anche:
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scheda film
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, una nota di terrore sembra colpire i volti dei suoi personaggi principali, in particolare quello infantile di Clemens (Sebastian Jakob Doppelbauer): la presa di coscienza di non essere più così giovani e che la vita è improvvisamente diventata una cosa seria. Questa generazione, a partire dal suo nome, ha sempre evocato la sindrome di Peter Pan. È il primo gruppo umano che ha raggiunto la maggiore età nel XXI secolo e che ne ha raccolto i frutti tecnologici ed economici, forse godendo di una sorta di adolescenza prolungata o periodo di latenza facilitato da tali fattori. Ma ora il gioco è finito e, dopo aver visto Friends, sono invecchiati in quella dimensione domestica diventando, loro malgrado, nemici.

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Presentato in anteprima al concorso Tiger dell'IFFR e diretto dal regista nato nel 1990 Lukas Nathrath, il titolo internazionale di questo film d'esordio, One Last Evening (annunciato inizialmente con il suo titolo originale, Letzter Abend), ha una risonanza opportunamente sinistra, date le nevrosi dei suoi personaggi (soprattutto Clemens) e il fatto che trasferirsi nella grande città con i suoi alti costi – in questo caso a Berlino, da Hannover – sembri segnato da un oscuro presentimento, come una maledizione superstiziosa. Clemens, un cantautore di una certa fama locale (ad essere onesti, ricorda il trovatore folk dei Cohen, Llewyn Davis, ma la sua musica è molto peggiore), e la sua fidanzata di lunga data, Lisa (Pauline Werner), una dottoressa giovane e dotata, organizzano una specie di "festa d'addio" per celebrare il trasferimento dalla loro modesta Bassa Sassonia alla capitale del paese. Invitano quindi tre dei loro migliori amici, accogliendo – a seguito di colpi di scena assurdi e non così divertenti – anche due perfetti sconosciuti in un serata a base di vino e pasta fatta in casa.

Girato in una location vera per una settimana (un fatto che aumenta l'indulgenza retrospettiva riguardo al film), One Last Evening ha una trama che si addirebbe al giovane Vinterberg, poiché il lavoro di ripresa panoramico di Philip Jestädt porta l'avventura notturna dalla cordialità all'acrimonia. Ci sono fattori scatenanti interni ed esterni: Clemens è reduce da una grave depressione e da una breve degenza in ospedale, e si sente sempre più insicuro riguardo alla sua relazione (si chiede se sia il caso di accompagnare Lisa a Berlino, anche se sa che non gli conviene affrontare la vita da solo in questo momento). I ruoli secondari del film – Aaron (Valentin Richter), guru della pubblicità gay, e Marcel (Nikolai Gemel), attore di terza categoria e "bad boy" – sono stereotipati al massimo, pronti a rilasciare i soliti commenti sociali in era Covid come un thread di Twitter in carne ed ossa.

Con due progetti più grossi in cantiere, e un premio per la post-produzione vinto a Locarno da questo lavoro che ha già ottenuto il riconoscimento del settore, Nathrath potrebbe non essere in disaccordo se dicessimo che One Last Evening è un "biglietto da visita", creato per mostrare le sue capacità narrative e registiche, e per essere una buona vetrina di recitazione per questo cast di attori emergenti. Ma gli stratagemmi che costringono i personaggi a rimanere sul posto sono goffi, come un'opera teatrale che non ha completato la sua transizione al cinema, e i dialoghi spesso sembrano innaturali, cosa che il lavoro degli attori riesce a malapena a compensare. E non dimentichiamo il peccato capitale che Clemens commette alla fine del film, quello di tirar fuori una chitarra acustica a una festa, anche se la sessione di canto che segue, alla quale i personaggi partecipano con gli occhi a mezz’asta, allenta la tensione della storia verso un finale amabilmente lento.

One Last Evening è una produzione tedesca guidata da Klinkerfilm. Le vendite sono curate da Beta Cinema.

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(Tradotto dall'inglese)

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