Recensione: Avant l'effondrement
- Il primo lungometraggio di Alice Zeniter e Benoît Volnais promette uno studio del personaggio coinvolgente e attuale, ma lascia lo spettatore perplesso per mancanza di chiarezza nella forma e nei toni

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scheda film], il primo lungometraggio dell'acclamata autrice e regista teatrale francese Alice Zeniter, qui co-sceneggiatrice e co-regista con l'amico esordiente Benoît Volnais, che ha debuttato nel concorso Big Screen dell'IFFR, deve molto in termini di forma al passato professionale della prima. Ma le influenze letterarie e teatrali non lo aiutano a raggiungere la chiarezza nella forma e nel tono, minando seriamente l'effetto di questo dramma altrimenti coinvolgente e attuale.
Tristan (Niels Schneider) è un 35enne responsabile della campagna elettorale per la candidata di sinistra Naïma (Myriem Akheddiou) alle imminenti elezioni legislative. È un giugno torrido a Parigi e il direttore della fotografia Jean-Louis Vialard cattura l'atmosfera con la luce del sole accecante, concentrandosi sulle gocce di sudore sui corpi dei personaggi e sui vapori grigi dello smog che la TV sullo sfondo dice abbia raggiunto livelli pericolosi.
Queste circostanze renderanno insopportabile il problema di Tristan, portandolo al limite della follia. Il suddetto problema è che ha ricevuto un test di gravidanza positivo, inviato anonimamente per posta. Forse questo non lo avrebbe scosso così tanto se sua madre non fosse morta per una rara malattia neurologica che potrebbe aver ereditato, ma per la quale non ha mai fatto un test per saperlo con certezza. Ora, sotto la pressione del suo lavoro stressante e del fatto che suo padre affetto da demenza sta per morire in una casa di cura, inizia a indagare freneticamente.
È assistito dalla sua compagna di stanza, la vivace e politicamente schietta insegnante di letteratura Fanny (Ariane Labed), mentre esaminano l'elenco dei possibili mittenti. Sono quattro, tra cui uno stagista della campagna, un'infermiera presso la casa di cura di suo padre, una ragazza rimorchiata ubriaca in un bar e la sua vecchia fidanzata Pablo (Souheila Yacoub), che ora vive in una delle numerose comuni agricole biologiche autosufficienti della Francia. Le circostanze cospirano – o è Tristan a determinarle con la sua confusa idea delle priorità – per far coincidere la loro visita alla comune con il comizio chiave di Naïma e la morte del padre.
Diviso in capitoli e un paio di sottotitoli, il film utilizza una voce fuori campo di una donna che descrive il background delle relazioni dei personaggi e l'infanzia di Tristan. Nel segmento centrale, intitolato "Tristan", il punto di vista si sposta sul suo, con il suo monologo interiore.
Durante la scena di una cena, Fanny e Pablo entrano in un conflitto intellettuale rielaborando argomenti di discussione borghesi di sinistra sul capitalismo, l'ambiente e la rivoluzione, in una scena che sembra durare oltre il dovuto. Anche se questi argomenti sono presenti nel film e molto collegati a quello che pensavamo fosse il tema centrale, non si sposano perfettamente con esso. I co-registi fanno del loro meglio nell'allestire la scena, ma questo è un cambiamento di troppo nel tono del film. Non siamo sicuri di cosa dovremmo provare per Tristan e il resto dei personaggi a causa dell'approccio confuso del film alle emozioni e agli stati d'animo: a volte sembra tragicamente serio e altre volte quasi satirico.
In certe scene, la sentimentale colonna sonora di pianoforte e archi di Sophie Trudeau sembra essere usata in chiave ironica, ma in altre è esagerata, lasciando lo spettatore perplesso e, cosa più importante, quasi indifferente. Come studio del personaggio di Tristan, il film funziona fino a un certo punto, ma questo aspetto riesce a malapena a catturare la percezione dello spettatore più degli altri suoi temi, importanti di per sé ma affrontati in modo ridondante.
Before We Collapse è una coproduzione della francese Elzévir Films, France 2 Cinema e Paragon; Pyramide International cura le vendite internazionali.
(Tradotto dall'inglese)
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