Recensione: La quietud en la tormenta
- Alberto Gastesi infonde malinconia, nostalgia e ritmo jazz a un'opera prima in bianco e nero che si svolge in due fasi di tempo e realtà (o probabilità)

In El columpio (1993), primo cortometraggio di Álvaro Fernández Armero, i giovanissimi, timidi e indecisi Coque Malla e Ariadna Gil trascorrevano nove minuti sulla banchina solitaria di una stazione della metropolitana in preda al desiderio (mai realizzato) di parlare con quella persona sconosciuta che a loro piaceva tanto. Cinque anni più tardi, l’altrettanto esordiente Peter Howitt affidava a Gwyneth Paltrow la commedia romantica Sliding Doors e la metteva dinanzi a un bivio: la prima strada vedeva la ragazza riuscire a saltare sulla metro (scoprendo così qualcosa che avrebbe dato una brusca svolta alla sua relazione sentimentale); la seconda strada vedeva quella stessa donna arrivare mentre le porte della carrozza si chiudevano davanti a lei, costretta ad aspettare il convoglio successivo. Se nel primo titolo l'indecisione, l'immaturità e la codardia erano i motori della trama, nel secondo si giocava con il concetto esistenziale delle possibilità cruciali e dei percorsi opzionali che intraprendiamo – o meno – lungo il cammino della nostra vita.
Di tono completamente diverso rispetto alle due opere precedenti e in pieno XXI secolo, il regista di San Sebastian Alberto Gastesi fa uso di quegli stessi concetti, partendo (per sua stessa ammissione - leggi l'intervista) dall'idea di ritrarre due esseri umani all'interno di un edificio vuoto. Il risultato è un film intitolato La quietud en la tormenta [+leggi anche:
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intervista: Alberto Gastesi
scheda film] che, in particolar modo, lascia dietro di sé un delicato residuo malinconico, che nasce da pensieri nostalgici di ciò che avrebbe potuto essere e non è stato, mentre la giovinezza comincia a diventare un tempo passato. Il film partecipa questa settimana alla settima edizione del Festival internazionale del cinema indipendente di Ibiza.
Con la riunione di due persone (interpretate da Íñigo Gastesi e Loreto Mauleón, grande rivelazione della serie Patria [+leggi anche:
recensione
scheda series]) che si erano incontrate brevemente anni addietro, il regista mostra qual è la loro situazione attuale (più o meno abitudinaria, con quei sogni giovanili mai realizzati), prima separatamente, e poi mostra cosa sarebbe potuto accadere se avessero avviato un dialogo, invece di limitarsi a fugaci e sfuggenti sguardi sotto la pioggia.
Le decisioni quotidiane, le occasioni mancate, gli ideali svaniti con il passare del tempo e la fine della giovinezza sorvolano le immagini in bianco e nero in formato 4:3 di un film girato interamente nella fotogenica San Sebastian che è anche una sorta di ritratto generazionale percorso da una certa poesia, una musicalità jazzistica e diverse scene basate sulla naturalezza interpretativa.
La quietud de la tormenta è una produzione di Vidania Films che vede la partecipazione di EiTB. Dopo la tappa a Ibiza, e dopo aver partecipato alle edizioni 2022 dei festival di Gijón e San Sebastian, il film parteciperà al D'A di Barcellona.
(Tradotto dallo spagnolo)
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