PRODUZIONE / FINANZIAMENTI Italia
Marco D’Amore gira Caracas, protagonista Toni Servillo
- Sette settimane di riprese a Napoli per il film tratto da un romanzo di Ermanno Rea e prodotto da Picomedia, Mad Entertainment e Vision Distribution

Toni Servillo è il protagonista di Caracas [+leggi anche:
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scheda film], secondo film di finzione da regista di Marco D’Amore, conosciuto per il ruolo di Ciro Di Marzio nella serie televisiva Gomorra e nel film L’immortale [+leggi anche:
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scheda film], il suo primo film da regista. In Caracas, D’Amore si ritaglia un ruolo accanto a Servillo (visto di recente in Il primo giorno della mia vita [+leggi anche:
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scheda film], La stranezza [+leggi anche:
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scheda film] e la serie di Marco Bellocchio Esterno notte [+leggi anche:
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intervista: Marco Bellocchio
scheda series]) e la giovane Lina Camélia Lumbroso (che appare in La Tour [+leggi anche:
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scheda film] di Guillaume Nicloux, attualmente nelle sale francesi).
Tratto dal romanzo del 2007 Napoli Ferrovia di Ermanno Rea, il film ha battuto il primo ciak nei giorni scorsi a Napoli per un totale di 7 settimane di riprese. Caracas è prodotto da Picomedia, Mad Entertainment e Vision Distribution, che si occuperà anche delle vendite all’estero all’EFM del Festival di Berlino.
Giordano Fonte è uno scrittore napoletano che si aggira in una Napoli che inghiotte e terrorizza ma allo stesso tempo affascina, una città che non riconosce più dopo esservi tornato dopo molti anni. Ma non è solo. Con lui c’è Caracas, un uomo che milita nell’estrema destra e che sta per convertirsi all’Islam, alla ricerca di una verità sull’esistenza che non sa trovare. Giordano canta l’amore impossibile tra Caracas e Yasmina attraversando una città dove tutti sperano di non perdersi, di salvarsi. Tutti, anche Caracas e Giordano, sognano di poter aprire gli occhi dopo un incubo e scorgere, dopo il buio della notte, una giornata piena di luce.
“La Napoli di Caracas è una città abbandonata e sfatta, bellissima. Abusata e sfrontata. Dannata. Napoli non è Napoli, è un barrio sudamericano, una favela brasiliana, una baraccopoli indiana”, sottolinea il regista. A firmare la fotografia del film è Stefano Meloni, che aveva collaborato l’anno scorso al documentario di D’Amore Napoli magica [+leggi anche:
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scheda film]. Fabrizio D’Arpino si occupa della scenografia, mentre i costumi sono curati da Laurianne Scimemi Del Francia.
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