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BERLINALE 2023 Forum

Recensione: Notre corps

di 

- BERLINALE 2023: Claire Simon rompe il segreto professionale e si tuffa in prima linea nel percorso scientifico delle patologie ginecologiche e nel cuore dell'umanità dei pazienti

Recensione: Notre corps

"È piuttosto semplice, ci sono elementi chiari che possiamo collegare tra loro. Procederemo affrontando un problema alla volta, mattone per mattone". All'ospedale Tenon di Parigi, all'interno di un reparto che si occupa di tutti i tipi di problemi ginecologici, nel senso più ampio del termine, si tratta di focalizzare lo sguardo e di sviluppare una visione di insieme di una moltitudine di elementi prima di attribuirli a un insieme organico e significativo. Immergendosi nella vita quotidiana di questo reparto, la cineasta francese Claire Simon aggiunge, con Notre corps [+leggi anche:
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, presentato al 73mo Forum della Berlinale, una nuova pietra cristallina a una filmografia già molto ricca.

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Dimostrando un'incredibile umanità empatica e un'impressionante precisione scientifica, dalle emozioni misurate richieste per le consultazioni mediche alle procedure chirurgiche che frugano nei corpi attraverso i joystick, dalla nascita alle ombre della morte, dalla ricerca della fertilità ai dolori dell'endometriosi, dalla spada di Damocle del cancro al dosaggio degli ormoni per i transessuali, il documentario getta un intero arco di luce sul mondo femminile, esplorando metodicamente quelle turbolenze corporali che "pesano sull'amore, sulla speranza e sul desiderio". E mentre "ogni persona arriva con la propria storia", tutti contribuiscono a tessere una narrazione di risonanza universale, essendo il corpo umano per eccellenza uno spazio tanto individuale quanto collettivo, con la regista stessa che diventa, in un colpo di scena del tutto inaspettato, la protagonista del suo film.

"È importante che tutti capiscano". Girando per i corridoi, gli uffici, i laboratori e le sale operatorie di Tenon, la telecamera scivola nell'intimità del rapporto medico-paziente, al centro di colloqui in cui le parole sono scelte con cura (identificazione del dolore e delle aspettative, percorsi di vita sullo sfondo, spiegazioni, verdetto medico ed esposizione molto precisa dei possibili trattamenti, e delle speranze e dei rischi associati), esami, procedure chirurgiche, follow-up, ecc. In una quarantina di sequenze, dal controllo delle nascite (aborto) alle opzioni per preservare la fertilità, dalla fecondazione in vitro analizzata in tutte le sue fasi all'universo ultratecnologico e quanto mai fisico delle operazioni ("non sezionare, taglia"), dai primi respiri all'avvicinarsi della fine della vita e agli annunci drammatici, il film mette a nudo tutti i meccanismi interni del corpo umano a livelli quasi indecenti, lasciando emergere con delicatezza le oscillazioni dell'anima delle loro proprietarie, tutte donne unite dallo stesso corpo. Un destino comune condiviso da Claire Simon, che durante le riprese apprende di avere un cancro al seno e che passerà davanti alla telecamera, una delle tante ("non sarò la prima a cui capita"), proprio come le donne che manifestano fuori dall'ospedale contro la violenza ginecologica e ostetrica. Perché, come dice una delle attiviste, "è il nostro corpo". Un corpo femminile per un film femminista.

Prodotto da Madison Films e coprodotto da France 2 Cinéma, Notre corps è venduto nel mondo da Films Boutique.

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(Tradotto dal francese)

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