20/02/2023 - BERLINALE 2023: Nenad Cicin-Sain ci offre uno sguardo su come la musica può essere usata come arma in tempo di guerra, raccontando la storia dell'assedio di Sarajevo

In tempi di attivismo sui social media e di sfide a colpi di hashtag, se qualcuno vuole sapere quanto fosse più difficile prima ottenere attenzione e sostegno per una causa, persino per la più grande rockstar degli anni '90, Bono, dovrebbe fare un'immersione  in Kiss the Future [+leggi anche:
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intervista: Nenad Cicin-Sain e Bill Ca…
scheda film]. Questo documentario statunitense-irlandese presentato nella sezione Special Gala della Berlinale - diretto da Nenad Cicin-Sain, scritto con Bill Carter (sulla base del suo libro non-fiction Fools Rush In) e con Matt Damon e Ben Affleck tra i produttori - intreccia diversi argomenti raccontando la storia di un concerto degli U2 nel dopo-conflitto jugoslavo.

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Cicin-Sain inizia il suo film con filmati d'archivio della fine del 1989. Mentre il muro di Berlino cadeva, come il blocco orientale in Europa, altri muri venivano costruiti. Slobodan Milošević, con la scusa di reclamare il territorio serbo, scatenò le guerre jugoslave e assediò la capitale bosniaca Sarajevo per 1.425 giorni. Il film segue alcuni cittadini - tra cui giornalisti e artisti - che all'epoca cercavano di sopravvivere sotto i continui bombardamenti e i colpi dei cecchini, ma che si sforzavano anche di non perdere la speranza e la voglia di sopravvivere.

La musica, eseguita nei club clandestini improvvisati, era lo strumento più importante per farlo. Il giornalista Bill Carter, di stanza a Sarajevo, ha fatto l'impossibile per tenere alto il morale: ha contattato Bono, noto per il suo attivismo sociale e politico, per intervistarlo per la TV bosniaca. Al momento del contatto iniziale, Bono stava sostenendo il sostegno militare internazionale per Sarajevo e uno dei tour degli U2 prevedeva trasmissioni in diretta dalla città assediata.

Questo è il nucleo della storia del film, che ruota attorno a varie questioni di diversa rilevanza politica. Gli Stati Uniti, la NATO e le Nazioni Unite non sono intervenuti nei Balcani devastati dalla guerra per anni, fino a quando le notizie sul genocidio non sono diventate troppo evidenti per essere ignorate. La conduttrice del telegiornale della CNN Christiane Amanpour, intervistata per il film e mostrata in filmati di repertorio, fornisce un certo contesto, mentre l'ex presidente USA Bill Clinton sembra spiegare solo a metà il motivo per cui non è stato fatto nulla in tempo. Cicin-Sain parla anche degli aiuti umanitari forniti alla Bosnia e si concentra sul genere musicale punk-rock per dare un piccolo background all'impegno sociale e politico degli U2 e della band bosniaca Sikter.

Kiss the Future utilizza molte riprese della Sarajevo assediata e dei concerti degli U2 degli anni '90. Queste scene, insieme alle interviste ai bosniaci, sono i segmenti più potenti del film. Lasciando parlare la musica, il regista ci regala un'esperienza davvero emozionante e dimostra che, anche 30 anni dopo, ha ancora un impatto enorme. Ci sono piccoli punti deboli nella narrazione: a volte i protagonisti si ripetono o raccontano ciò che lo spettatore ha già capito, come il parallelo tra Milošević e i leader di oggi. Scelte di montaggio più decise avrebbero potuto giovare al film, che tuttavia non delude e non lascia di certo l'amaro in bocca.

Kiss the Future è stato prodotto dalle statunitense Pearl Street Films e Good Wolves Productions e dall'irlandese Maverick - Parallel Films. Fifth Season (Stati Uniti) si occupa delle vendite mondiali.

(Tradotto dall'inglese)

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Nenad Cicin-Sain, Wim Wenders, Bono Vox, Adam Clayton, Matt Damon, Drew Vinton, Bill S. Carter, Sarah Anthony, Vesna Andree Zaimović
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