email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

BERLINALE 2023 Forum

Recensione: Dearest Fiona

di 

- BERLINALE 2023: L'artista visiva Fiona Tan tenta una ricostruzione profondamente personale della storia e dell'identità culturale attraverso parole e immagini contrastanti

Recensione: Dearest Fiona

Di origine cinese-indonesiana e australiano-scozzese, cresciuta in Australia e stabilitasi nei Paesi Bassi, l'artista visiva Fiona Tan ha lasciato un impronta vitale sia sulla scena artistica che su quella del cinema negli ultimi due decenni, spesso esplorando e ricostruendo la storia, la memoria e l'identità culturale, a volte attingendo alla propria esperienza multinazionale e multietnica. Tutti questi temi trovano ampio spazio nel suo terzo lungometraggio, Dearest Fiona [+leggi anche:
trailer
intervista: Fiona Tan
scheda film
]
, degno e appropriato partecipante alla sempre avventurosa sezione Forum della settantatreesima edizione della Berlinale.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

"4 settembre 1989. Liefste Fiona. Sto scrivendo questa lettera in un piccolo parco nazionale deserto a 100 chilometri a nord di Hamilton. C'è un sacco di uccelli, fiori selvatici in fioritura e il tempo è buono". Così inizia una delle lettere quindicinali scritte da "Paps" a casa in Australia mentre la figlia studiava arte ad Amsterdam tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta. E continua: "Quello che sta accadendo ora in Russia potrebbe essere più importante della Rivoluzione d'Ottobre. Sarebbe interessante conoscere i commenti della sinistra intellettuale".

Secondo le note di regia, Tan ha recentemente ritrovato le lettere per caso ed è rimasta colpita dal flusso continuo tra eventi della vita quotidiana e avvenimenti storici, e da quanto suo padre riflettesse su di essi in modo spontaneo e sul momento. I temi trattati si muovono tra la caduta del Muro di Berlino, il successo dell'operazione al cuore dello zio Johan a Giacarta, il massacro di Piazza Tienanmen e la salute cagionevole di Heidi, il cane di famiglia, ma anche l'insediamento presidenziale di Mandela e le marachelle del nipotino Nikolas. Recitate in modo riflessivo e caloroso dall'attore scozzese Ian Henderson, queste lettere costituiscono la voce fuori campo del film, che è gentile, contemplativa, commovente, a volte umoristica, ed emana un rapporto padre-figlia di profondo affetto.

Le immagini, apparentemente contrastanti, sono costituite da filmati d'archivio dell'inizio del secolo scorso, per gentile concessione dell'Eye Filmmuseum di Amsterdam, committente dell'opera. Le immagini della campagna olandese mostrano persone al lavoro nei campi o vestite nel loro abito della domenica, con molti elementi folcloristici: mulini a vento, tulipani, zoccoli, l'abito tradizionale con il cappello di pizzo. Gradualmente, lo scenario si sposta nelle città, con il processo di urbanizzazione del ventesimo secolo in pieno svolgimento. Queste riprese uniche, alcune delle quali splendidamente colorate a mano, si fondono con le lettere, mostrando uno sfondo storico del nuovo luogo di residenza di Fiona, che incidentalmente si collega alle sue radici di nascita quando passano alcuni volti indonesiani.

Grazie a "Paps", sentiamo parlare del suo soggiorno presso i parenti, del trasferimento in una casa tutta sua, dei festeggiamenti per il capodanno a Londra, del viaggio in auto a Firenze, della preparazione della sua prima mostra, del tentativo di scrivere in olandese... Anche in questo caso, come si legge nelle note di regia, l'obiettivo è stato quello di consentire "un viaggio al tempo stesso personale e universale [...] in bilico tra sogno e realtà". O, perché no, tra il lungometraggio cinematografico e l'installazione da galleria. Perché Dearest Fiona può essere facilmente apprezzato come entrambe le cose.

Dearest Fiona è una produzione olandese di Antithesis Films.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese da Alessandro Luchetti)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy