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BERLINALE 2023 Concorso

Recensione: Music

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- BERLINALE 2023: Angela Schanelec usa il suo stile distintivo per raccontare il mito di Edipo, ma non è chiaro se l'esperienza valga l'energia e la concentrazione che richiede

Recensione: Music
Theodora Exertzi, Oddyseas Psaras, Nikolas Tsibliaris e Aliocha Schneider in Music

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. Il film dovrebbe soddisfare i fan dei suoi lavori precedenti e del suo stile distintivo, ma il resto del pubblico sarà più difficile da accontentare. La narrazione ellittica, il modo peculiare - o deliberato, se preferite - con cui gli attori si muovono e sono ripresi, e le informazioni sparse qua e là sono gli elementi principali che rendono difficile per lo spettatore entrare in sintonia con Music.

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Il film si apre con una lunga inquadratura fissa di nebbia o nuvole basse che passano sopra una collina da qualche parte in Grecia. Potrebbe essere una metafora degli dei greci e del loro potere assoluto sugli esseri umani (il film è una rivisitazione del mito di Edipo) o un messaggio un po' ironico del regista: la verità sui protagonisti e i legami tra loro saranno in una certa misura velati. Chi conosce l'opera di Sofocle a cui Schanelec si ispira, avrà in mente almeno gli elementi chiave della storia.

Dopo la scomparsa della nebbia, un uomo ferito e una donna incinta scendono dalla cima della montagna. Nasce un bambino che viene abbandonato. Quando lo incontriamo di nuovo, sono passati molti anni ed è ormai un adulto di nome Jon (Aliocha Schneider) - il regista informa gentilmente il pubblico che si tratta della stessa persona mostrando il particolare tipo di ferite sui suoi piedi di allora e di oggi.

Jon commette un omicidio colposo e viene rinchiuso in un istituto di correzione per un anno. Lì incontra Iro (Agathe Bonitzer), una guardia carceraria donna, che diventa presto la sua ragazza. Il tempo passa e il triste destino della coppia si compie. Prima però, Schanelec introduce un altro "personaggio" nella storia: la musica del titolo, composta principalmente da brani barocchi e d'opera e da canzoni indie contemporanee. La musica aggiunge nuovi colori al film e diventa un linguaggio che Jon usa per esprimere il suo mondo interiore; tuttavia è difficile stabilire cosa apporti alla storia stessa, a parte un certo pessimismo, che era una delle caratteristiche principali del Barocco, oltre allo stile barocco, appunto. Tutti i pezzi del puzzle sono ora sullo schermo, ma ci vuole molta concentrazione e volontà per metterli insieme. E la ricompensa sembra essere messa tristemente in dubbio. Guardare Music è come essere ospiti di un sogno altrui: la logica c'è, ma è molto strana ed estranea.

Ciò che abbiamo trovato più interessante del film è la sua meditazione sul destino. A differenza della versione sofoclea del mito, qui la tragedia non viene rivelata alla sua figura chiave; è vittima di forze maligne e non ne capisce il motivo (almeno fino alla misteriosa scena nella stazione di polizia). Nella cultura odierna, in cui il controllo e l'influenza - reale o illusoria - sono feticizzati, la visione di Schanelec è rinfrescante, anche se sempre offuscata, in un modo o nell'altro.

Music è prodotto dalla tedesca Faktura Film, in coproduzione con la francese Les Films de l’Après-midi e la serba dart.film. Shellac detiene i diritti internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)


Photogallery 21/02/2023: Berlinale 2023 - Music

23 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Angela Schanelec, Argyris Xafis, Aliocha Schneider, Agathe Bonitzer
© 2023 Fabrizio de Gennaro for Cineuropa - fadege.it, @fadege.it

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