24/02/2023 - BERLINALE 2023: Nel loro film d'esordio, Leandro Koch e Paloma Schachmann accompagnano lo spettatore in un emozionante viaggio nell'Europa dell'Est alla ricerca della musica klezmer ebraica

“La cultura e la lingua non muoiono mai; non è naturale. Sono stati assassinati”, sono le osservazioni che l'alter ego cinematografico del regista Leandro Koch fa in The Klezmer Project [+leggi anche:
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intervista: Leandro Koch, Paloma Schac…
scheda film]. Lui, argentino di origini ebraiche, la sua connazionale e co-regista Paloma Schachmann e un team di cineasti austriaci sono in viaggio al confine tra Ucraina, Romania e Moldavia. L'area era un tempo una roccaforte della cultura, della lingua e della musica yiddish, e il film d'esordio di Koch e Schachmann, presentato in anteprima mondiale nella sezione Encounters della 73ma Berlinale, esplora ciò che rimane dopo la catastrofe. Stanno cercando tracce della musica klezmer tradizionale, che potrebbe non essere trovata in una fiorente comunità ebraica, ma piuttosto nella musica folk tradizionale dei loro ex vicini.

In questo racconto semi-immaginario, Koch interpreta una versione di se stesso che si accontenta di filmare i matrimoni ebraici a Buenos Aires. Disconnesso dal suo background ebraico, si interessa poco alla sua eredità o alle origini di sua nonna in Bessarabia, dove gli ebrei vivevano tra slavi, tedeschi e altre etnie. Tutto cambia quando incontra la clarinettista Paloma, che mostra un interesse particolare per la musica klezmer. Leandro, cercando di impressionarla, le dice che le sue riprese sono per un documentario su questo patrimonio musicale.

Per mantenere alto il suo interesse, decide che in realtà deve passare all’azione e girare un documentario. Dopo aver intervistato sua nonna sul suo passato, inizia a filmare gruppi klezmer locali in Argentina, come il duo Lerner e Moguilevsky. Ma mentre c'è una nuova ondata di musica klezmer in entrambe le Americhe, la sua radice si trova nell'Europa orientale. Qui è anche dove sparisce Paloma, per incontrare il musicista statunitense Bob Cohen, che ha studiato a lungo la storia della cultura yiddish in quelle regioni.

Per trovare gruppi klezmer e rivedere Paloma, Leandro sale su un aereo e inizia la sua ricerca con il supporto del produttore austriaco Lukas Rinner e del suo team. Mentre il film suggerisce che Leandro e il suo team hanno difficoltà a rispettare il loro contratto, dal momento che non ci sono più band klezmer nella regione, in realtà la musica suonata dalle band locali è esattamente quella. L'ultimo membro sopravvissuto della Técsői Banda, Ivan Popovich, e vari violinisti sono la prova vivente che secoli di vita in stretta prossimità con gli ebrei hanno fatto fondere le culture e la musica l'una nell'altra.

Eppure, c'è anche un orologio dell’apocalisse sospeso su questi vecchi. Questi sono brani che conoscono solo a memoria, e la musica non ha più testi, rivelando una diffusa scomparsa di tradizioni di lunga data. Lo yiddish, il suo ruolo nella vita quotidiana ebraica e la sua fine sono anche temi che Koch e Schachmann nella vita reale riprendono tra le bellissime esibizioni musicali. La loro tesi è che non è stato solo il genocidio a uccidere la cultura. Con la nascita dello stato israeliano, abbandonare le vecchie tradizioni europee è diventata la norma.

Che cosa renda le persone un "popolo" è una domanda ripetuta. È la lingua? Le tradizioni? Le storie? La musica? O è una pretesa da abbandonare? Gli ebrei storicamente non hanno mai avuto questa pretesa; avevano solo le loro tradizioni. E col passare del tempo, i vecchi modi sono stati dimenticati. "C'è ancora qualcosa più grande di noi qui", osserva Cohen. Ogni cultura ormai lontana lascia le sue tracce. Per gli ebrei dell'Europa orientale, queste sono dentro la musica: basta sapere dove guardare.

The Klezmer Project è prodotto da Nabis Filmgroup (Austria) e Nevada Cine (Argentina), ed è venduto a livello internazionale da Films Boutique.

(Tradotto dall'inglese)