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FILM / RECENSIONI Francia / Spagna / Germania / Belgio

Recensione: I tre moschettieri - D'Artagnan

di 

- Martin Bourboulon rivisita con successo il classico di Alexandre Dumas e firma un film di cappa e spada molto piacevole, energico e perfettamente interpretato

Recensione: I tre moschettieri - D'Artagnan
François Civil in Les Trois Mousquetaires : D'Artagnan

Quando, in viaggio verso Parigi e creduto morto dopo una schermaglia inaspettata in una locanda, D'Artagnan riprende conoscenza e letteralmente emerge dalla terra dopo essere stato sepolto nella foresta, l'intenzione del regista Martin Bourboulon e dei suoi due sceneggiatori Matthieu Delaporte e Alexandre de la Patellière non potrebbe essere più chiara: con I tre moschettieri - D’Artagnan [+leggi anche:
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, primo capitolo di un dittico che mira a onorare il celebre romanzo di Alexandre Dumas (pubblicato nel 1844), il trio cerca di far rivivere questo classico preservandone e stimolandone l'essenza (azione, duelli, cavalcate, l’amicizia tra moschettieri, la slealtà degli scagnozzi del cardinale Richelieu, ecc.) pur concedendosi un po' di libertà rispetto alla storia originale.

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È una rivisitazione-modernizzazione molto ben riuscita, come il pubblico potrà constatare in Francia (con Pathé Distribution) e Belgio (con Alternative Films) dal 5 aprile, in Italia (Medusa Film) e Repubblica Ceca (Bioscop) dal 6, in Germania (Constantin Film) dal 13, in Austria (Constantin Film) e Spagna (DeAPlaneta) dal 14, e in Argentina, Brasile, Perù, Colombia, Bolivia, Cile, Messico e Uruguay in varie date durante il mese di aprile. Si tratta di una vasta campagna di lancio che ne preannuncia molte altre e che segna una nuova fase nella strategia di produzione di Pathé, che mira a offrire opere spettacolari e gradite al pubblico attingendo al patrimonio culturale e storico della Francia (Il conte di Montecristo e un film in due parti su De Gaulle sono già in cantiere).

I puristi si divertiranno a cogliere le tante varianti rispetto all'opera originale di Alexandre Dumas, ma il nocciolo della storia (trasposta più volte sul grande schermo, tratta da questo romanzo famoso in tutto il mondo, come evidenziato dal quiz televisivo indiano in The Millionaire [+leggi anche:
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, per esempio) rimane lo stesso: il giovane Gascon D'Artagnan (François Civil) arriva a Parigi e sogna di diventare uno dei moschettieri del re (Luigi XIII, interpretato da Louis Garrel). Durante il viaggio, si imbatte in un complotto ordito dal cardinale Richelieu (Éric Ruf) e dalla sua esecutrice Milady (Eva Green) per screditare la regina (Vicky Krieps) che si è segretamente innamorata del duca di Buckingham (Oliver Jackson-Cohen). Successivamente D'Artagnan incontra i moschettieri Athos (Vincent Cassel), Porthos (Pio Marmaï) e Aramis (Romain Duris) che sfida a duello, prima di rendersi conto che hanno un nemico comune: le guardie del cardinale. "Uno per tutti e tutti per uno": l'avventura inizia e procede a ritmo frenetico, rimbalzando da un colpo di scena all'altro con un pizzico di amore in più (nella figura di Constance Bonacieux interpretata da Lyna Khoudri).

Sostenuto da attori perfetti (in primis Vincent Cassel, ma tutti sono abbinati in modo impeccabile ai personaggi del romanzo), da scenografie e costumi molto curati che contribuiscono a dare respiro al racconto, e da una vivace messa in scena (ad opera di un Martin Bourboulon, la cui traiettoria in soli tre film lo conferma come un "golden boy" del cinema francese, capace di gestire grossi budget e con successo – tranne quando si tratta di romanticismo, dove è un po' meno a suo agio, come si vede in Eiffel [+leggi anche:
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), I tre moschettieri - D’Artagnan è un film di alta qualità e decisamente piacevole, e bisognerà aspettare fino alla fine del 2023 per il secondo capitolo, Milady.

I tre moschettieri - D’Artagnan è prodotto da Chapter 2 e Pathé (che guida anche le vendite internazionali) ed è coprodotto da M6 Films, i tedeschi di Constantin Films Produktion e della ZDF, gli spagnoli di DeAPlaneta e i belgi di Umedia.

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(Tradotto dal francese)

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