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VISIONS DU RÉEL 2023

Recensione: While the Green Grass Grows

di 

- L’ultima fatica del documentarista svizzero-canadese Peter Mettler è una meditazione sul destino, sulla fragilità e la profondità dei rapporti umani

Recensione: While the Green Grass Grows

Peter Mettler ritorna a Visions du réel (nel Concorso Internazionale), dove ha tenuto un’importante masterclass nel 2020 e dove, nel 2002 ha vinto, con Gambling, Gods and LSD il Grand prix UBS e il Prix du jeune public, con un’opera in progress dal titolo sibillino While the Green Grass Grows. L’ultimo documentario di Mettler, che supera le due ore e mezzo, non è che una piccola parte di un film fuori dal comune della durata complessiva di undici ore. While the Green Grass Grows è composto dalla prima e quinta parte di un’opera gigantesca che ne contiene sette.

Riassumere il film non è facile e forse, a dire il vero, non è nemmeno indispensabile tanto ciò che lo sostiene è impalpabile. Quando, nel 2019, il regista svizzero-canadese comincia a filmare il suo quotidiano, a comporre il suo diario visivo, non parte da una domanda concreta. Ciò che sembra interessarlo è piuttosto lasciarsi guidare dalla sua curiosità e dal suo istinto. Come sottolineato nel film, è proprio quando non si sa cosa si cerca che, come nella vita, si creano i legami più sorprendenti. Con la sua cinepresa, Mettler reagisce agli episodi inaspettati della vita, tesse una ragnatela di connessioni estremamente ricca e sorprendentemente coerente.

Quando filma, Mettler sembra comporre. Così facendo, sintonizzandosi sulla frequenza non solo delle persone ma anche della natura e degli animali che incontra, il regista entra profondamente in contatto con ciò che lo circonda. Il tempo che gli dedica, la dedizione con la quale cerca di penetrare oltre la superficie delle cose, fino quasi all’astrazione, trasforma While the Green Grass Grows in meditazione visiva. I 166 minuti del film scorrono allora al contempo lentamente e velocemente trasportandoci lontano, ben oltre la realtà sensibile.

Gli avvenimenti riportati nel suo diario visivo sono piuttosto recenti: la scomparsa di sua madre nel 2019, accompagnata da immagini mozzafiato della natura e delle montagne dell’Appenzello, che occupano la prima parte del film e il periodo di pandemia che lo riporta in Canada dove cerca di approfittare il più possibile degli ultimi istanti di vita di suo padre, che occupano la seconda. All’interno di questi due momenti, il regista intercala riflessioni sul senso della vita su questa terra, si interessa al rapporto complesso fra l’uomo e la natura, osserva momenti di vita apparentemente banali ma estremamente significativi come quando una lepre attraversa il giardino di fronte a casa dei suoi genitori infondendogli un inaspettato senso di libertà. Come sottolineato nel film, la vita non è composta solo da una serie di eventi passati che si susseguono come le perle di una collana. Queste perle rappresentano la vita stessa, continuano a vivere nel nostro presente e ben oltre. Nello stesso modo, il cinema contribuisce a rendere questi momenti di vita immortali.

Sebbene le tematiche affrontate nel film siano molto profonde, ciò che colpisce è la leggerezza e lo humor che il regista riesce ad infondergli malgrado tutto. Di sicuro i suoi genitori, Julie e Freddy contribuiscono a questo stato delle cose. Il loro punto di vista giocoso sulla vita, la capacità che hanno di riflettere sui loro stessi stati d’animo e la delicatezza con la quale il regista li catturarli, trasformano il film in magia.

While the Green Grass Grows è prodotto dalla svizzera maximage insieme alla canadese Grimthorpe Film.

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