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Recensione: The Ballad of Piargy
- Il melodramma con sfumature folk-horror di Ivo Trajkov è un racconto inquietante che cattura le tensioni e i dilemmi morali di un villaggio sull'orlo della guerra

L'ultima opera del regista macedone residente a Praga Ivo Trajkov, The Ballad of Piargy [+leggi anche:
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scheda film], scritta da Jana Skořepová, ha recentemente ottenuto 12 riconoscimenti ai premi slovacchi Sun in a Net (leggi la news). Il film è basato su un racconto del 1942 dello scrittore naturalista slovacco František Švantner, che si è ispirato a miti e ballate, esplorando i confini tra la vita e la morte e utilizzando elementi di irrazionalità e fantasia.
La storia segue la giovane protagonista Juliša (Judit Pecháček), che rimane invischiata in un triangolo amoroso dopo aver sposato Martin Roháč (Daniel Fisher), figlio del ricco proprietario terriero Ján Roháč (Attila Mokos), nel villaggio di Piargy. Mentre la sua vita si dipana sotto lo sguardo lascivo del suocero, la narrazione riflette l'ipocrisia, la corruzione morale e il crescente antisemitismo di una società sull'orlo della Seconda guerra mondiale.
The Ballad of Piargy prosegue una tendenza attuale del cinema slovacco – quella del folk-horror – esaminando la posizione delle donne nella società, come Nightsiren [+leggi anche:
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intervista: Tereza Nvotová
scheda film], anche se l'opera di Trajkov si appoggia meno alle convenzioni di genere. A differenza della moderna rappresentazione di Tereza Nvotová della caccia alle streghe in una comunità rurale impantanata nella superstizione popolare, il film di Trajkov ha un'ambientazione d'epoca e ritrae il ruolo della donna nella società rurale, in bilico tra pietà religiosa e desideri repressi.
Il film è un melodramma familiare, con Juliša che diventa l'ennesima vittima della lussuria di Ján Roháč, nonostante sia la moglie di suo figlio. Tuttavia, Martin emerge quasi come una caricatura degli stereotipi maschili che il padre dovrebbe incarnare. La virilità, la passione e il dominio dell'anziano Roháč sono spesso mostrati attraverso metafore poco velate, come quando doma un cavallo selvaggio o esercita un controllo rude sulla moglie sottomessa, Mária Roháčová (Lucia Klein Svoboda).
Mentre Juliša inizia a gravitare stranamente verso il suocero, una tragedia imminente incombe sulla famiglia e sull'intera comunità. La storia centrale della famiglia Roháč è incorniciata dal racconto retrospettivo dell'unica sopravvissuta alla catastrofe che ha colpito l'intero villaggio, l'amica di Juliša, Johanka (Jana Kvantíková). Allarmata, avverte i sacerdoti locali, sospettando che una calamità di proporzioni bibliche abbia portato alla rinascita dell'Anticristo.
La nitida fotografia di Peter Bencsik, che utilizza un formato Univisium e immagini in bianco e nero ad alto contrasto, cattura il microcosmo patriarcale in cui la superstizione religiosa funge da allegoria per l'emergente catastrofe geopolitica, che si estende oltre la Slovacchia, diventata uno Stato cliente della Germania nazista. La storia è inquietantemente parallela ai giorni nostri, mentre il ciclo della storia si ripete.
The Ballad of Piargy è prodotto dalla società slovacca ARINA, e coprodotto dalla compagnia ceca i/o post, la nord macedone Story Scope, e Radio and Television Slovakia. Reel Suspects si occupa delle vendite internazionali.
(Tradotto dall'inglese)
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