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CANNES 2023 Fuori concorso

Recensione: Jeanne du Barry - La favorita del re

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- CANNES 2023: Dopo tutto il clamore e le polemiche che lo circondano, l'ultimo lungometraggio di Maïwenn è un piacevole dramma in costume e un discreto inizio per il Festival di Cannes di quest'anno

Recensione: Jeanne du Barry - La favorita del re
Johnny Depp e Maïwenn in Jeanne du Barry - La favorita del re

"C'est grotesque", dice la Maria Antonietta di Pauline Pollmann quando Jean-Benjamin de La Borde (Benjamin Lavernhe), il primo valletto di camera del re, si rifiuta di farla entrare nella camera da letto di Luigi XV (Johnny Depp), poiché il monarca è malato e sembra destinato a morire di vaiolo. "C'est Versailles", risponde con fermezza de La Borde, e in questo breve scambio c'è forse l'essenza stessa di Jeanne du Barry - La favorita del re [+leggi anche:
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 di Maïwenn, il film di apertura del Festival di Cannes di quest'anno, in programma fuori concorso.

Oggi potremmo dire che "grottesco" è la parola che meglio definisce la maggior parte delle relazioni che intercorrono tra i personaggi ritratti in questo film, ma nella Francia del XVIII secolo vivere il "grottesco" era la norma alla Reggia di Versailles. I manierismi sdolcinati, i piccoli passi che tutti dovevano fare all'indietro per non voltare le spalle al re, le fastidiose risatine, i rituali quotidiani del monarca accompagnato da un vasto entourage di adulatori, i trucchi improbabili e le rigide parrucche: tutto questo faceva parte della loro vita quotidiana. E Versailles è il luogo in cui Jeanne du Barry (interpretata dalla stessa regista), una donna della classe operaia che diventa cortigiana per sfuggire a una vita di servitù, riesce a intrufolarsi, finendo per diventare la favorita del re.

Fortunatamente il film non è così edulcorato. Certo, la storia d'amore è prevedibilmente una parte importante della trama, ma Maïwenn sceglie di non idealizzare nessuno dei suoi personaggi. Ad esempio, ci rendiamo conto che Jeanne è colta e premurosa nei confronti di alcune delle persone che incontra lungo il cammino, ma in fondo è un'arrampicatrice sociale, e lo ammette candidamente. Il re dice di amare Jeanne e mostra una certa sensibilità, ma è per lo più un codardo, un egoista comodamente isolato nella sua bolla reale. La maggior parte delle persone che li circondano - comprese le figlie di Luigi XV (India Hair, Suzanne de Baecque e Capucine Valmary) e la nuova "rivale" di Jeanne, la giovane Maria Antonietta - non agiscono mai in modo disinteressato e si rivelano esseri manipolatori, inaffidabili e ipocriti.

Nel complesso, è un film giocoso, gioioso, assurdo e tragico allo stesso tempo. E anche se non eccelle in nessuna di queste componenti e non scava troppo in profondità, il risultato finale è abbastanza equilibrato, divertente e avvincente da tenere lo spettatore incollato per quasi due ore. Inoltre il cast è solido e la voce fuori campo si dimostra efficace - in particolare durante il prologo e verso la fine - nel raccontarci il destino di Jeanne senza fare lunghi giri di parole.

Da un punto di vista tecnico, il film non mira all'accuratezza storica. Tutto è pulito e piacevole, forse anche un po' troppo raffinato. Per il pubblico questa esperienza di visione è comunque una gioia per gli occhi grazie alla sontuosa fotografia di Laurent Dailland, ai colorati costumi di Jürgen Doering e alla maestosa scenografia di Angelo Zamparutti. La colonna sonora orchestrale di Stephen Warbeck entra in scena nei momenti giusti, infondendo solennità ai principali punti di svolta della narrazione.

Jeanne du Barry - La favorita del re è prodotto dalle società francesi Why Not Productions, France 2 CinémaFrance 3 Cinéma, dalla belga Les Films du Fleuve e dalla britannica IN.2 Film. Goodfellas si occupa delle vendite internazionali.

(Tradotto dall'inglese)


Photogallery 16/05/2023: Cannes 2023 - Jeanne du Barry

22 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Maïwenn, Johnny Depp, Pascal Greggory, Pierre Richard, Suzanne De Baecque, Pauline Pollmann, Diego Le Fur
© 2023 Fabrizio de Gennaro for Cineuropa - fadege.it, @fadege.it

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