CANNES 2023 Proiezioni speciali
Recensione: Anselm
di David Katz
- CANNES 2023: Il bellissimo documentario girato in 3D di Wim Wenders sull'iconico artista tedesco Anselm Kiefer eleva il suo lavoro ancora più in alto

Wim Wenders si sta chiaramente alzando dal lato giusto del letto per concepire i suoi nuovi progetti documentaristici. È sempre stato il grande regista di "mixtape" - il cui lavoro sembrava tanto curato e costellato dalle sue cose preferite, quanto scritto in modo convenzionale - e questo gli ha permesso di prosperare fuori dal cinema di finzione, dove i ritratti di figure geniali appaiono spesso come pagine di Wikipedia filmate. La sua gamma di soggetti è vasta, ma non in modo consapevole: c'è una certa logica nel passare dalla musicalità terrosa e folk dei Buena Vista Social Club alla personalità austera del mondo dell'arte di Anselm Kiefer.
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scheda film], presentato in anteprima nella sezione Proiezioni speciali di Cannes, è girato nativamente in 3D, anziché essere riconvertito a posteriori, come accaduto per molti lungometraggi nuovi e restaurati all'inizio degli anni 2010. In Anselm c'è un'aura di "esperienze" da mostra in galleria che hanno iniziato a fare breccia nei cinema d'essai convenzionali, ma il 3D rappresenta un modo migliore e più elaborato tecnicamente per immergerci nell’opera: è sempre usato ad arte, con un tocco morbido ma deciso, dal direttore della fotografia Franz Lustig. Lo stesso Kiefer, una rara leggenda dell'arte contemporanea la cui pratica non include le immagini in movimento, potrebbe essere incline a usarla magari in modo più opprimente.
Quindi, venendo ad Anselm: Wenders è un suo amico intimo e la venerazione da parte del regista per Kiefer è probabilmente fuori discussione. Ma questo documentario crea l'esperienza inquietante e gratificante - almeno per noi - di trovare il lavoro di Kiefer avvincente e intellettualmente stimolante, ma in definitiva non infonde grande ammirazione. L'opera si ispira alla poesia, alla filosofia, al romanticismo tedesco e agli antichi miti tedeschi (di cui si parlerà più avanti), ma le tracce di queste fonti sono appiattite dalla sua pura grandezza, e a volte dalla sua pomposità. Le sue dimensioni sono monumentali, ma paradossalmente avvolte nella decadenza: le tele epiche sono tormentate, bruciate e imbrattate da materiali di origine naturale, come vegetazione e sporcizia; le sculture sono realizzate con materiali industriali e, nella piana del suo atelier di Barjac, vicino a Nîmes, nel sud della Francia, sembrano una sfilata di gambe di giganti che camminano, con il resto del corpo avvolto dalle nuvole.
Wenders ci conduce attraverso i punti chiave della sua carriera con una struttura acronologica, ma sintetica. Nato nel 1945, ha messo in scena la storia oscura della Germania attraverso una lente distorcente, anche se i primi osservatori hanno visto la mera rappresentazione sovrapporsi all'endorsement. Con una delle prime opere canoniche che incorporava i miti di Sigfrido e Parsifal in una xilografia, l’opinione internazionale - ancora cauta nel celebrare qualcosa di così "innatamente" tedesco nei decenni successivi alla guerra - lanciò accuse di nazismo. Per descrivere riduttivamente il suo lavoro, forse si tratta solo di "ricordare": una serie di autoritratti fotografici del 1969 lo ritrae mentre esegue il saluto nazisti, il “Sieg Heil”, come critica al divieto unilaterale della Germania occidentale.
Le immagini hanno la priorità: vediamo Kiefer in interviste d'archivio e in filmati mentre lavora a opere attuali, mentre passa discretamente le istruzioni agli assistenti, contribuendo alla creazione delle sue tele attraverso la distruzione: maneggia una fiamma ossidrica, piuttosto che un pennello. Anton Wenders, nipote del regista, e Daniel Kiefer, figlio dello stesso Kiefer, incarnano il soggetto da ragazzo e da ventenne attraverso drammatizzazioni ben marcate e spesso silenziose: un microcosmo della fusione di diverse sensibilità del film, che rappresenta un'altra tappa indovinata nel grande diario di viaggio della carriera di Wenders.
Anselm è prodotta dalla tedesca Road Movies. Le vendite internazionali sono di HanWay Films.
(Tradotto dall'inglese)
Photogallery 17/05/2023: Cannes 2023 - Anselm
9 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.



© 2023 Fabrizio de Gennaro for Cineuropa - fadege.it, @fadege.it
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