22/05/2023 - CANNES 2023: Monia Chokri realizza un terzo lungometraggio confidenziale che offre una visione rinfrescante delle carenze della monogamia

Magalie Lépine Blondeau e Pierre-Yves Cardinal in Simple comme Sylvain

La passione è la forza trainante nel nuovo film di Monia Chokri, Simple comme Sylvain [+leggi anche:
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intervista: Monia Chokri
scheda film]. Dopo dieci anni di matrimonio, amore e realizzazione professionale, l'insegnante di filosofia Sophia (Magalie Lépine Blondeau) rivoluziona la sua vita abbandonandosi a una relazione appassionata con l'affascinante Sylvain (Pierre-Yves Cardinal), incaricato di ristrutturare la casa della coppia. Interessato alle complessità dell'amore e delle relazioni uomo-donna, il film non indulge in prediche moraliste, e questa è forse la sua qualità principale. L'attrice-regista quebecchese sembra più rilassata e curiosa in questo suo terzo film, presentato a Un Certain Regard di Cannes non molto tempo dopo l'anteprima al Sundance del suo film precedente, Babysitter [+leggi anche:
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Simple comme Sylvain offre una fresca visione dei difetti della monogamia e un processo di ricerca di sé meravigliosamente interpretato dalla protagonista Sophia. Fin dall'inizio è evidente allo spettatore quanto sia funzionale il suo matrimonio con Xavier (Francis-William Rhéaume): possono stare in letti separati e passare del tempo lontani, pur mantenendo l'intimità che appartiene ai migliori amici e compagni. Anche se la loro vita sessuale non è qualcosa di cui si parla, ci sono molti frammenti di conversazioni ascoltate che offrono prospettive altrui su come mantenere viva la fiamma. "Fanno sesso cinque volte a settimana", dice un personaggio a proposito di un'altra coppia, "ma litigano anche tutto il tempo". Con una mossa registica piuttosto interessante, Chokri introduce prima i desideri sessuali della sua protagonista attraverso queste mediazioni, per poi metterli a nudo quando entra in scena Sylvain.

Lui e Sophia sono sorprendentemente compatibili da punto di vista sessuale. Non deve essere stato facile ottenere delle performance così naturali in così tante - e così varie! - scene di sesso, ma Lépine-Blondeau e Cardinal condividono una chimica esplosiva. Il film deve gran parte del suo fascino visivo al direttore della fotografia André Turpin (Mommy [+leggi anche:
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scheda film]) e alla montatrice Pauline Gaillard, che ritraggono l’intesa fisica ed emotiva tra i due come inevitabile attraverso l'uso di zoom lenti e di un montaggio molto particolare che unisce una scena hot a un pranzo dopo-sesso.

Per quanto riguarda l'aspetto verbale della loro relazione, tralasciando il fatto che i loro diversi background intellettuali possano avere qualcosa a che fare con la reciproca attrazione - Sylvain proviene da una famiglia di operai e Sophia è un'accademica -, ci sono sottili accenni al melodramma classico di Douglas Sirk Secondo amore nel modo in cui le altre persone percepiscono la loro nuova relazione. Non ci vuole molto prima di vederli battibeccare e litigare - non meno appassionatamente - e affrontare una possibile incompatibilità.

Anche se Simple comme Sylvain non riesce a scrollarsi di dosso il pensiero pessimistico che tutti i casi di vita amorosa eterosessuale e monogama siano destinati a ripetere lo stesso ciclo di infatuazione/matrimonio/esaurimento del desiderio, offre comunque una visione speciale e ricca di sfumature sull'amore e su ciò che l'amore può essere. Suggerisce persino una serie di studi sul romanticismo - un argomento altrettanto trascurato dalla filosofia e dall'etica - con citazioni di Platone, Bell Hooks e Vladimir Jankélévitch, ma senza essere in alcun modo didattico. Nel complesso, il nuovo film di Chokri è sicuro di sé come la sua protagonista, una donna che sa come articolare i propri desideri, arrendersi e lasciarseli alle spalle, quando è il momento giusto.

Simple comme Sylvain è prodotto da Metafilms (Canada) e MK Productions (Francia). mk2 films si occupa dei diritti internazionali.

(Tradotto dall'inglese)