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CANNES 2023 Un Certain Regard

Recensione: The Buriti Flower

di 

- CANNES 2023: Joao Salaviza e Renee Nader Messora realizzano un film al contempo diretto nel suo ritratto di una comunità indigena in Brasile ed evocativo sul ruolo della memoria nella sua resistenza

Recensione: The Buriti Flower

Il riverbero del passato nel presente non è forse mai più sentito che nelle storie di popolazioni indigene. Anche se si trovano in circostanze per certi versi molto diverse da quelle delle epoche più direttamente associate alla colonizzazione, queste comunità devono ancora lottare per sopravvivere, sia in senso letterale che in senso più figurato, mantenendo viva la loro identità unica e resistendo all'assorbimento nel mondo occidentale globalizzato. Con The Buriti Flower [+leggi anche:
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intervista: João Salaviza e Renée Nade…
scheda film
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, la coppia di registi João Salaviza e Renée Nader Messora realizza un film che mescola fiction e documentario per la necessità di rendere conto sia dei fatti materiali della vita della comunità indigena Krahô del Brasile, sia dell'influenza che hanno su di loro ricordi, storie e prospettive.

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Girato in collaborazione con la popolazione della Terra Indigena Kraholândia, il film – presentato in anteprima a Un Certain Regard al Festival di Cannes di quest'anno – presenta alcuni personaggi centrali interpretati da non-attori della comunità, in un contesto altrimenti ampiamente documentaristico. Questa confluenza di fiction e documentario è però tutt'altro che un espediente: a differenza di altri film ibridi di questo tipo, i registi qui non sono affatto interessati a catturare la qualità performativa dell'esistenza. Questa modalità permette piuttosto al film di evitare uno sguardo estraneo (che si meraviglierebbe di quanto "esotici" o, al contrario, familiari appaiano certi aspetti di questa comunità agli occhi occidentali), per concentrarsi meglio su ciò che conta davvero: il modo in cui le persone all'interno della comunità percepiscono se stesse e i loro nemici, ora e nel corso della storia.

I registi, tuttavia, portano alla luce questa visione solo progressivamente, come a suggerire che può essere difficile per le persone che sono state brutalizzate per molti anni vedersi come protagonisti della loro storia, avere una propria prospettiva: essere attivi nell'atto della storia. Gran parte del film è incentrato sulle storie parallele di una madre e di sua figlia, che col tempo arrivano a comprendere cose di natura leggermente diversa, ma ugualmente importanti e intimamente legate.

La madre si convince sempre più, nonostante le reazioni poco entusiaste degli altri abitanti del villaggio, che qualcuno dovrebbe rappresentare la loro comunità a una grande conferenza a Brasilia sui diritti delle comunità indigene nel paese. Il ritmo languido del film mostra la maturazione e la crescita della sua consapevolezza in un modo che si intreccia completamente con i suoi compiti quotidiani, per il semplice motivo che la comunità e l'identità Krahô sono minacciate da ogni parte. Sempre più persone rubano illegalmente animali rari dalla zona per venderli in città, spingendo gli abitanti del luogo a vigilare giorno e notte. Durante le cerimonie tradizionali, nessuno è più nudo – anche se il trucco e i canti rimangono tradizionali, tutti indossano pantaloni e pantaloncini. La madre si lamenta con un'amica in città, dove si reca solo occasionalmente, del fatto che la figlia ha chiesto di dormire su un materasso, cosa semplicemente inaudita. Sullo sfondo dell'intero film incombono le costanti minacce alla terra, con i costruttori che cercano di sottrarla alle famiglie che l'hanno abitata per centinaia di anni.

La durata del film e la pazienza permettono di imprimere e riflettere su tutti questi modi, grandi e piccoli, in cui i Krahô sono spinti a un'assimilazione che non vogliono. Le splendide immagini di Nader Messora catturano la bellezza della foresta, i suoi molti colori e le sue trame, il suo ritmo lento e il suo calore, ma la forza del film è tale che alla fine diventa impossibile non guardare questo luogo bellissimo senza provare un vero senso di urgenza e di allarme.

The Buriti Flower è prodotto da Karõ Filmes (Portogallo) e Entre Filmes (Brasile). Le vendite internazionali sono guidate da Films Boutique. Il film sarà distribuito in Francia da Ad Vitam.

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(Tradotto dall'inglese)

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