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CANNES 2023 Cannes Première

Recensione: Il coraggio di Blanche

di 

- CANNES 2023: Valérie Donzelli firma quello che è sicuramente il suo film migliore, ritraendo con formidabile acume narrativo l'assoggettamento di una donna da parte di un uomo

Recensione: Il coraggio di Blanche
Melvil Poupaud e Virginie Efira in Il coraggio di Blanche

"Ho amato le stesse lacrime che ho fatto scorrere". Non c’è insegnante di francese che possa rimanere indifferente a questa frase del Britannicus di Racine, ma l'eroina di Il coraggio di Blanche [+leggi anche:
trailer
intervista: Valérie Donzelli
scheda film
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, il nuovo film di Valérie Donzelli presentato nel programma Cannes Première del Festival di Cannes, è ben lontana dall'immaginare, all'inizio della storia, che spesso c'è una linea sottile tra letteratura e vita reale, e che le lacrime di una persona sono a volte la gioia crudele di un'altra. Nel suo adattamento (in collaborazione con Audrey Diwan) dell'omonimo romanzo di Éric Reinhardt, la cineasta francese entra nel vivo di una questione che purtroppo è spesso alla ribalta della cronaca: il controllo progressivo esercitato su una donna, che sogna solo l'amore, da parte di un coniuge manipolatore e contorto che tesse una vera e propria ragnatela a lungo termine, alla quale è estremamente difficile sottrarsi e che spesso sfocia addirittura nel femminicidio.

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"Sono l'uomo perfetto per te". Quando Blanche (Virginie Efira), una donna piuttosto triste trascinata a una festa dalla sorella gemella, incontra Greg (Melvil Poupaud), sembra nascere la storia d'amore ideale. Sesso soddisfacente, un giro in decappottabile, una passeggiata romantica a Parigi: Blanche è totalmente conquistata da questo "bel ragazzo" elogiato dalla madre: "era infinitamente tenero, ero pazza di lui". La coppia lascia presto la Normandia per la Lorena, dove Greg è stato trasferito. Ben presto nasce il loro primo figlio, ma Blanche continua a lavorare come insegnante, spostandosi in autobus dal villaggio in cui vive la famiglia. Il primo campanello d'allarme scatta però quando scopre per caso che Greg ha mentito sui motivi del suo trasferimento. Lui si scusa abbondantemente ("volevo che ci reinventassimo in un posto nuovo, senza passato. Mi dispiace di averti mentito, avevo paura di dirti la verità, paura di perderti. Mi dispiace tanto per quello che ho fatto, ora non mi crederai più. Ti voglio solo per me"). Blanche lascia perdere (e concepisce un secondo figlio), ma si sbaglia, perché la trappola per lei è già scattata...

Sezionando con una consumata arte delle ellissi (la sceneggiatura è ottima) il modo in cui questo puzzle di dominazione e controllo si ricompone pezzo per pezzo a partire da angoli e spigoli, Valérie Donzelli traccia un ritratto struggente del tormento sempre più acuto di Blanche e della sua presa di coscienza, aggravata dal senso di vergogna, della gravità della situazione. Un calvario avvincente di sette anni, romantico e realistico al tempo stesso, raccontato in flashback a un avvocato, e una ricerca disperata e pericolosissima di riconquistare la libertà che il film avvolge in una patina visiva (firmata da Laurent Tangy) un po' da fotoromanzo, relativamente senza tempo (potrebbero essere gli anni '70 come oggi) e come oscurata. Soprattutto, è un'opera di verità femminista, che offre ruoli difficili e potenti interpretati con immenso talento da Virginie Efira e Melvil Poupaud.

Prodotto da Rectangle Productions e coprodotto da Les Films de Françoise e France 2 Cinéma, Il coraggio di Blanche è venduto nel mondo da Goodfellas.

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(Tradotto dal francese)

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