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CANNES 2023 Premi

Anatomie d’une chute di Justine Triet vince la Palma d’Oro

di 

- CANNES 2023: Riconoscimenti anche per Jonathan Glazer, Tran Anh Húng, Aki Kaurismäki, la turca Merve Dizdar e i giapponesi Kōji Yakusho e Yuji Sakamoto

Anatomie d’une chute di Justine Triet vince la Palma d’Oro
Justine Triet con la sua Palma d'Oro per Anatomie d’une chute

Al termine di un'edizione il cui il concorso è stato, a detta di tutti, di altissimo livello, la giuria (presieduta da Ruben Östlund) del 76° Festival di Cannes ha incoronato uno dei titoli favoriti ed è entrata nella storia assegnando per la terza volta la Palma d'Oro a una regista donna, la francese Justine Triet, che ha vinto con Anatomie d’une chute [+leggi anche:
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, aggiungendosi alla collega Julia Ducournau (che ha vinto nel 2021 con Titane [+leggi anche:
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) e alla neozelandese Jane Campion (che è stata la prima con Lezioni di piano) nell'esclusivissima cerchia delle donne che hanno trionfato sulla Croisette. Si tratta della 10ma Palma d'Oro francese e della seconda volta di Justine Triet in concorso dopo Sibyl [+leggi anche:
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intervista: Justine Triet
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nel 2019.

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Anche l’originalità ha vinto, con il Grand Prix attribuito a un altro grande favorito: The Zone of Interest [+leggi anche:
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di Jonathan Glazer, un film avvincente e formalmente eccezionale per il suo singolare trattamento del tema della Shoah. Per il regista inglese si tratta della prima partecipazione al concorso di Cannes e del quarto film della sua carriera.

La giuria ha però stupito tutti assegnando il premio per la regia al regista francese di origine vietnamita Tran Anh Húng per La passion de Dodin Bouffant [+leggi anche:
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, un'ode all'amore per la gastronomia francese e all'amore tout court. Il trofeo arriva alla prima partecipazione del regista in concorso, esattamente trent’anni dopo aver vinto la Caméra d'Or sulla Croisette con Il profumo della papaya verde.

Il resto del palmarès riunisce la crema dei film in concorso, con una giuria che ha dimostrato una grande giustezza nelle sue scelte, a differenza di alcune edizioni passate. Tra queste, spiccano il Premio della Giuria, assegnato al finlandese Aki Kaurismäki per Fallen Leaves [+leggi anche:
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(il suo secondo riconoscimento a Cannes dopo il Grand Prix del 2002 per L’uomo senza passato [+leggi anche:
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), il premio per la miglior attrice alla turca Merve Dizdar per la sua interpretazione in About Dry Grasses [+leggi anche:
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intervista: Nuri Bilge Ceylan
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del connazionale Nuri Bilge Ceylan, e il premio per il miglior attore al giapponese Kōji Yakusho per Perfect Days [+leggi anche:
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del tedesco Wim Wenders. Un altro vincitore giapponese è stato Yuji Sakamoto per la sceneggiatura di Monster del suo connazionale Hirokazu Kore-eda.

Infine, la Caméra d'Or è stata assegnata a Inside the Yellow Cocoon Shell [+leggi anche:
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del regista vietnamita Thien An Pham, presentato alla Quinzaine des Cinéastes e coprodotto da Francia e Spagna.

Il palmarès:

Palma d'Oro
Anatomie d'une chute [+leggi anche:
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intervista: Justine Triet
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 - Justine Triet (Francia)

Grand Prix
The Zone of Interest [+leggi anche:
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- Jonathan Glazer (Regno Unito/Polonia/Stati Uniti)

Premio per la regia
Tran Anh Hung - La Passion de Dodin Bouffant [+leggi anche:
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(Francia/Belgio)

Miglior interpretazione femminile
Merve Dizdar - About Dry Grasses [+leggi anche:
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intervista: Nuri Bilge Ceylan
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 (Turqchia/Francia/Germania/Svezia)

Miglior interpretazione maschile
Koji Yakusho - Perfect Days [+leggi anche:
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(Germania/Giappone)

Miglior sceneggiatura
Yuji Sakamoto - Monster (Giappone)

Premio della giuria
Fallen Leaves [+leggi anche:
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- Aki Kaurismäki (Finlandia/Germania)

Caméra d'Or
Inside the Yellow Cocoon Shell [+leggi anche:
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- Thien An Pham (Vietnam/Singapore/Francia/Spagna)

Palma d'Oro per il miglior cortometraggio
27 – Flóra Anna Buda (Ungheria/Francia)
Menzione speciale
Fár – Gunnur Martinsdóttir Schlüter (Islanda)

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(Tradotto dall'inglese)

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