08/06/2023 - Efthymia Zymvragaki esplora il proprio passato doloroso in parallelo con la storia di un uomo che l'ha contattata per chiederle di realizzare un film su come ha maltrattato la moglie

Nel suo primo lungometraggio documentario, Light Falls Vertical [+leggi anche:
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scheda film], la regista Efthymia Zymvragaki, nata a Creta e residente a Barcellona, utilizza la storia di un uomo violento per elaborare il dolore degli abusi subìti da lei stessa da parte del padre. Ne deriva un'esperienza visiva sconnessa e dolorosa, nonostante l'atmosfera da isola dei sogni. Il film viene proiettato al Biografilm di Bologna dopo la prima mondiale all'IDFA e una serie di proiezioni in altri festival.

La delicata voce fuori campo di Zymvragaki ci guida in questa complessa storia di padri e mariti che non hanno la capacità emotiva di trattare le loro famiglie con cura e amore, ma che sono anche dolorosamente consapevoli della loro inettitudine. La regista apre il film con le immagini di Tenerife e i suoi ricordi della partenza da Creta, che, dice, non è stata una partenza, ma una fuga.

Si trova a Tenerife perché un uomo di mezza età di nome Ernesto l'ha contattata chiedendole di girare un film su di lui. Quasi 40 anni fa ha lasciato la moglie e il figlio perché temeva di far loro del male e di trasformare il figlio in una versione di se stesso, come era successo a lui con il padre. Intende trovare una sorta di redenzione attraverso l'arte del cinema e vuole che il film sia di finzione. L'unica richiesta è che la sua ragazza, Juliana, sia sempre presente durante le riprese. Hanno stabilito un accordo in base al quale ogni volta che lui precipita in una crisi violenta, lei deve andarsene e non tornare finché lui non la chiama.

Si chiama Juan Ernesto, e ha separato la sua pulsione all'abuso e all’umiliazione in modo che Juan sia l'uomo cattivo e violento, mentre Ernesto è quello gentile e amorevole. Zymvragaki dirige un paio di scene romanzate che ritraggono questa lotta interiore, ma preferisce fare un documentario su di lui. Così, una parte di Light Falls Vertical è uno psico-dramma in cui il protagonista ricrea le scene della sua infanzia, interpretando se stesso da bambino, suo padre e sua madre. Un'altra parte lo vede "dirigere" un film di finzione: Zymvragaki ingaggia tre attori per interpretare il suo ruolo e le sue indicazioni per loro sono l'elemento più visceralmente doloroso dell'intera impresa. Descrive come maltrattava la moglie per una gelosia del tutto sbagliata, picchiandola, minacciandola con un coltello (come faceva suo padre con la moglie) e violentandola se, in preda alla gelosia, non riusciva a trovare un'altra donna con cui fare sesso.

L'elemento principale è la storia della stessa Zymvragaki, che si contrappone direttamente alla narrazione di Ernesto. Il punto chiave è che nessuno dei due uomini sapeva amare la propria famiglia, anche se lo desiderava ardentemente. Il padre della regista appare come una persona emotivamente bloccata, tremendamente priva di grazia e goffa, come un elefante in un negozio di porcellane. D'altro canto, vediamo quanto Ernesto sia tenero con Juliana, pieno d'amore per lei, ma che si rimprovera per quello che è. C'è un intenso bisogno, una spinta quasi maniacale nella sua ricerca di redenzione.

Lungi dal giudicare questi uomini, Zymvragaki mostra una mesta comprensione ed empatia per loro, del tutto soli nella loro carenza emotiva. Questo si riflette nel modo in cui esplora le isole con la sua macchina da presa: c'è una sensazione di desolazione nelle immagini a mano, delicatamente ondeggianti, del mare. Non c'è mai nessuno in queste scene, come se le isole fossero deserte.

Light Falls Vertical è una coproduzione tra le spagnole Gris Medio, KaBoGa art & films e Novena Nube, e la tedesca THURNFILM.

(Tradotto dall'inglese)