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FILM / RECENSIONI Italia

Recensione: Bassifondi

di 

- Il primo lungometraggio di Trash Secco, che segue la lotta per la sopravvivenza di due senzatetto romani, è un’ode cruda e struggente agli emarginati della società e all’amicizia fraterna

Recensione: Bassifondi
Gabriele Silli e Romano Talevi in Bassifondi

A Roma c’è un mondo di sopra e un mondo di sotto. Il primo è quello della gente normale e integrata nella società, il secondo è quello dei miserabili che non hanno nemmeno un tetto sopra la testa. In Bassifondi [+leggi anche:
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, l’opera prima di Trash Secco (alias Francesco Pividori) scritta dai fratelli D’Innocenzo (premiati, fra l’altro, a Berlino per la sceneggiatura del loro Favolacce [+leggi anche:
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), che esce nelle sale italiane il 15 giugno con Cloud 9, è un topo il primo anello di congiunzione tra il sopra e il sotto, un topo che nei primi istanti del film vediamo rovistare in mezzo ai rifiuti e che, seguendo la scia delle cartacce abbandonate lungo le scale che dal lungotevere portano giù sulle sponde del fiume, conduce lo spettatore dritto al giaciglio di fortuna di Romeo e Callisto, sotto un ponte di Trastevere.

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Tra il quarantenne Romeo (Gabriele Silli) e il più maturo Callisto (l’attore di teatro Romano Talevi), i due senzatetto protagonisti di questa immersione nei bassifondi della città, chi non sta zitto un attimo è il secondo. “Andiamo a fare colazione” ripete Callisto ogni mattina al più taciturno Romeo – suo compagno di disgrazie con l’aria tormentata, una famiglia alle spalle che lo ha abbandonato e il volto spesso rigato da una lacrima – prima di salire con lui di sopra, tra i vicoli e le piazze di Trastevere, e chiedere “spiccetti” a tutti i passanti. Callisto a volte istrioneggia, a volte impreca, sempre provoca reazioni di diffidenza o disgusto in chi lo incrocia per strada.

Alla sporcizia, al degrado e alle defecazioni in pubblico fanno da contrappunto, nella messa in scena mai banale di Trash Secco, la grande bellezza delle statue del centro storico di Roma, i volti enigmatici degli artisti di strada, in un montaggio emotivo che si concentra sui particolari, gli sguardi, e sulle bocche che addentano cornetti ripieni di crema al bar. Romeo e Callisto litigano, si insultano, ma non si separano un momento. Condividono una quotidianità disperata, condita di droghe, latte scaduto e cattivi odori, fino al giorno in cui Romeo si ammala, perdendo all’improvviso prima la voce e poi la vista. Lì tutta l’umanità di Callisto viene fuori. Romeo non può far nulla da solo, Callisto si prende cura del suo amico e gli dice anche qualche bugia, se questo può servire ad alleviargli un po’ di dolore. Forse un giorno si rincontreranno in un mondo più bello.

Bassifondi non è un film facile da guardare, non fa sconti. Rimane incollato ai due clochard protagonisti, interpretati da Silli e Talevi con grande realismo, e non teme di essere sgradevole. È un’ode cruda e struggente agli emarginati della società, ma anche quando celebra la fratellanza tra gli ultimi, non risulta mai retorico. Bassifondi nasce da un racconto scritto da Trash Secco 15 anni fa, focalizzato sull’amore tra fratelli. Fabio e Damiano D’Innocenzo, in scrittura, hanno saputo dare verità e impatto a questa storia di amicizia conflittuale e profonda. Una menzione va anche all’avvolgente colonna sonora di Giacomo Falciani, che combina archi ed elettronica, e alla fotografia dai toni acidi di Valentina Belli. Il film merita un buon passaparola.

Bassifondi è una produzione 11 Marzo Film con Rai Cinema. Il film è già stato applaudito alla Festa del Cinema di Roma, dove è stato presentato in anteprima lo scorso ottobre.

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