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FILM / RECENSIONI Germania / Finlandia

Recensione: Franky Five Star

di 

- Birgit Möller si addentra nella mente selvaggia, caotica e mutevole di una giovane donna per descrivere i suoi molteplici e folli umori, impulsi e personalità

Recensione: Franky Five Star
Lena Urzendowsky in Franky Five Star

Vedere una sala cinematografica gremita che mantiene un silenzio tombale e un interesse costante davanti allo schermo è a dir poco miracoloso, e del tutto plausibile. È successo la scorsa settimana durante la proiezione mattutina al German Film Fest Madrid di Franky Five Star [+leggi anche:
intervista: Birgit Möller
scheda film
]
, un film diretto da Birgit Möller (che ha esordito nel lungometraggio con Valerie del 2006) e interpretato da Lena Urzendowsky. Al termine della proiezione, la giovane attrice ha partecipato a un divertente e interessante dibattito con il pubblico, dove non è mancato chi le ha chiesto del suo Instagram o ha sottolineato un certa confusione nella trama del film.

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Scritto dalla regista insieme a Knut Mierswe, Franky Five Star si svolge in due universi paralleli: da un lato, la vita della Franky del titolo, un'adolescente solitaria e timida con un rapporto teso con la madre, che sta affrontando il passaggio all’età adulta con tutto ciò che questo comporta in termini di vertigini, scarsa conoscenza e confusione, soprattutto quando si tratta di affrontare l'amore. Da un'altra parte, la regista tedesca mostra un hotel dall'estetica alla Jean Pierre Jeunet che è il cervello di questa giovane donna, a cui si accede tramite un ascensore: i personaggi si alternano alla protagonista e la sostituiscono in situazioni complicate.

Così, quando il fattorino ambientalista scende dall'ascensore, Frankie diventa una ragazza dalle idee acute e dalla parlantina torrenziale; quando scende Lenny, la protagonista si comporta come la ragazzina che è ancora; e quando viene sollevata nel bel mezzo di una festa dalla sfacciata cameriera del piano, la sua sessualità inizia a prendere il volo.

Questo semplice, arguto e divertente gioco tra due piani narrativi – che di fatto ricorda i film di Michel Gondry e Spike Jonze e del loro sceneggiatore, Charlie Kaufman – non è altro che la risorsa impiegata dall'artista sassone per parlare in modo leggero e umoristico delle tante personalità che portiamo dentro di noi. Un adolescente si comporta allo stesso modo davanti alla propria famiglia e davanti alla persona che gli piace? E la giovinezza non è forse una continua sperimentazione di comportamenti e atteggiamenti?

Per questo, la giovane Lena Urzendowsky (che ha già lavorato in titoli come Sweet Disaster o El despertar de Nora [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
) ha detto chiaramente al suo pubblico entusiasta: "Siamo persone complesse che non andrebbero etichettate, perché ognuno è un mondo a sé". In questo caso Franky è un hotel con all'interno quattro esseri umani molto diversi tra loro (e un po' folli) e una gallina giocherellona, che simboleggia la natura animale e transitoria della prima cotta, saltando allegramente da un piano narrativo all'altro.

Franky Five Star è una produzione della tedesca Acthung Panda! e della finlandese Aamu Film Company. Delle sue vendite internazionali si occupa la tedesca Patra Spanou Film.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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