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KARLOVY VARY 2023 Concorso

Recensione: A Sensitive Person

di 

- Nel debutto alla regia di Tomáš Klein, una visione distopica della Repubblica Ceca fa da sfondo a un'esplorazione della sensibilità, della moralità e dei legami familiari

Recensione: A Sensitive Person
Jaroslav Cuhra (sinistra) e David Prachař in A Sensitive Person

Nel suo esordio nel lungometraggio di finzione A Sensitive Person [+leggi anche:
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, Tomáš Klein presenta l'eccentrico Padre (David Prachař), un attore girovago e chiacchierone, che torna dall'estero con la moglie, Madre (Tatiana Dyková) e i due figli per stabilirsi nella Repubblica Ceca e condurre "una normale vita familiare". Klein, che ha attirato l'attenzione per la prima volta con il suo cortometraggio di diploma Retriever e per aver completato l'ultimo film del regista della Nouvelle Vague ceca Jan Němec, The Wolf from Royal Vineyard Street [+leggi anche:
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, adatta per il grande schermo l'omonimo romanzo di Jáchym Topol, dall'umorismo cupo, tetro e bizzarro. Klein, in collaborazione con le co-sceneggiatrici Lucie Vaňková e Kateřina Traburová, condensa il nucleo narrativo del rito di passaggio del figlio muto Elias (Jaroslav Cuhra) in un mondo il cui ordine sta crollando. A Sensitive Person, proiettato in concorso a Karlovy Vary, si presenta quindi come un road movie sul passaggio alla maggiore età e sul preservare la propria sensibilità in un mondo progressivamente cinico e in declino morale.

Il film inizia con un ritorno a casa non convenzionale. Padre arriva con la moglie malata e i figli in un quartiere sgangherato a bordo di un camper. Il loro tentativo di occupare abusivamente l'appartamento del padre, il cui proprietario è ancora in fin di vita, prende una piega surreale. Quando  Madre perde i sensi e viene portata in ospedale da Padre, Elias e il fratellino passano una notte nascosti vicino al moribondo. Quando Padre torna al mattino, scopre che gli autoproclamati polizia e i servizi sociali  sono sul posto e, in seguito a uno sfortunato disguido, Padre e i suoi due figli sono costretti a fuggire di nuovo.

Klein adotta il punto di vista del dodicenne muto Elias che, in mezzo alle buffonate caotiche di Padre durante il viaggio per raggiungere Madre rimane un osservatore passivo. La loro frenetica corsa verso l'ospedale si trasforma in un'odissea carnevalesca attraverso una campagna post-apocalittica lungo le rive del fiume Sázava, in un'interpretazione ceca della terra desolata di Mad Max, con un tocco distintivo dell'Europa orientale. Durante il viaggio, il trio incontra una serie di strani personaggi, sfasciacarrozze mafiosi, eremiti, prostitute e motociclisti. Al centro della narrazione c'è il complesso rapporto di Elias con suo padre, un uomo lontano dall'incarnare la figura paterna ideale, che ha rinunciato a tutti gli ideali per adattarsi a un mondo duro dettato dalla nozione di "sopravvivenza del più forte".

A Sensitive Person è caratterizzato da un'estetica desolata, in cui la morte, il degrado e i rottami dominano il paesaggio post-apocalittico. Il punto di vista soggettivo del figlio è realizzato attraverso l'inquieta macchina da presa di Dušan Husár (Arvéd, Domestique [+leggi anche:
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intervista: Adam Sedlák
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) e il montaggio di Vadim Usoltsev (Gen A: Do What You Love), che accentua il ritmo frenetico e fonde senza soluzione di continuità scene di realismo stilizzato con l'immaginazione del figlio, spingendo il film nel territorio di un malinconico sogno febbrile. Come nel suo precedente lavoro, The Wolf from Royal Vineyard Street, Klein impiega un pizzico di guerrilla style che si mescola con il surrealismo lo-fi, dando vita a una distopia punk felliniana di marca europea orientale.

L'esordio alla regia di Klein è un'allegoria radicale, che ritrae la navigazione della generazione più giovane in un mondo e in una società che si stanno sgretolando tra i rottami di vecchi ideali e moralità, mentre il dramma familiare si tiene abilmente lontano dal sentimentalismo senza soccombere alla disperazione e al nichilismo.

A Sensitive Person è prodotto da MasterFilm (Repubblica Ceca) e Punkchart Films (Slovacchia), in coproduzione con Česká televize. L’uscita in sala in Cechia è prevista per il 5 ottobre con CinemArt.

(Tradotto dall'inglese)

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