ANICA aderisce alla Carta di Comportamento Etico per il Settore Audiovisivo di Women in Film, Television & Media Italia
- La Carta è uno strumento di prevenzione contro le molestie sessuali, gli atti intimidatori e ogni forma di discriminazione, violenza di genere e body shaming sul luogo di lavoro e di studio

L’ANICA ha annunciato la sua adesione alla Carta di Comportamento Etico per il Settore Audiovisivo di WIFTMI-Women in Film, Television & Media Italia, uno strumento di prevenzione contro le molestie sessuali, gli atti intimidatori e ogni forma di discriminazione, violenza di genere e body shaming sul luogo di lavoro e di studio, per la tutela della dignità della persona, delle lavoratrici e dei lavoratori, delle studentesse e degli studenti del settore audiovisivo.
L’annuncio è stato dato dal presidente di ANICA Francesco Rutelli in apertura dell’incontro dal titolo "Dalle parole ai fatti. Una cassetta degli attrezzi per la parità e la sicurezza nei luoghi di lavoro", tenutosi martedì 18 luglio nella sede dell’associazione. Rutelli ha definito l’adesione alla Carta “un primo passo serio e credibile che segna una pagina importante verso il benessere delle persone nei luoghi di lavoro di tutta la filiera audiovisiva. Non possiamo tollerare forme dirette o indirette di sopraffazione, i comportamenti arroganti, intrusivi, le realtà relazionali esasperate. La gestione del potere in termini sessisti è ancora oggi un problema, l’esercizio del potere attraverso l’umiliazione, in particolare delle donne, va stroncato sul nascere attraverso un modo di lavorare libero e creativo”.
“Siamo arrivati qui oggi partendo dalla conferenza stampa in cui a inizio 2023 l’Associazione Amleta, in rappresentanza delle attrici, ha denunciato il problema delle violenze, numeri alla mano”, ha affermato Francesca Medolago Albani, segretaria generale di ANICA. “E siamo qui oggi perché ANICA sente una responsabilità nel contribuire, insieme a tutte le altre realtà collaborative, a garantire alle imprese del settore accesso a strumenti di prevenzione, emersione e gestione di questi problemi. Va sottolineato che molte aziende sono già virtuose, ma bisogna fare in modo che tutti possano praticare comportamenti corretti nel modo più facile possibile”.
Cinzia Spanò, presidente di Amleta: “Negli ultimi tre anni abbiamo raccolto 223 segnalazioni emerse spontaneamente, ma sappiamo che quasi tutte le attrici italiane hanno conosciuto la violenza e le molestie, oppure hanno preferito rinunciare preventivamente a un lavoro perché il contesto non era sicuro. Il 93% delle vittime di violenza o molestia è donna. Il 99,9% dei colpevoli di violenza o molestia è uomo. Di questi il 41% sono registi, il 15% attori, l’8% produttori. Tra i colpevoli ci sono, cosa gravissima, anche insegnanti”.
“Per capire la portata del fenomeno possiamo pensare a un iceberg, fuori dall’acqua vediamo i femminicidi, la violenza, le molestie più gravi”, ha specificato Domizia De Rosa, presidente di WIFTMI-Women in Film, Television & Media Italia. “Se scendiamo sott’acqua arriviamo agli aspetti culturali, in fondo c’è il linguaggio. Le parole sono importanti, nel loro essere insieme sintomo e conseguenza. I luoghi di lavoro devono essere accoglienti, inclusivi, sicuri a livello fisico e psicologico. Tanto più lo devono essere i luoghi di lavoro delle industrie creative come quella audiovisiva. Devono essere luoghi di ‘intimità creativa’ dove è fondamentale poter lavorare in libertà e sicurezza e potere così esprimere al meglio la propria creatività”.
La registrazione dell’incontro e tutti i materiali e i documenti citati saranno a breve disponibili sui siti di Amleta, ANICA, WIFTMI e di tutte le organizzazioni che vorranno contribuire alla divulgazione dei contenuti e alla crescita di consapevolezza e responsabilità collettive.
Per informazioni sulla Carta di Comportamento Etico per il Settore Audiovisivo di WIFTMI- Women in Film, Television & Media Italia clicca qui.
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