La questione della cronologia
Se da una parte il DVD vive un momento di grande crescita, dall'altra la televisione riscontra una diminuzione dell'audience, mentre i produttori cinematografici si preoccupano delle conseguenze, poiché i canali TV in Francia contribuiscono ampiamente al finanziamento dei film. Resta così evidente che il settore del DVD porta un sempre crescente squilibrio al cinema francese, non partecipando neppure ad alcun sostegno finanziario. Ne risulta così che la cronologia dei media, ovvero l'ordine legale di diffusione dei film, rischia di evolversi nel corso del prossimo anno.
Già da qualche mese la questione della cronologia dei media è stata messa in primo piano e un inizio di pre-negoziazione ha dato luogo la scorsa settimana ad una serie di discussioni pubblicate dal quotidiano francese "Le Figaro". Tra gli accusati la pirateria su Internet e il fenomeno dei DVD che, venduti a meno di sei mesi di distanza dall'uscita dei film in sala, riducono ulteriormente la percentuale di pubblico al momento della diffusione sui canali televisivi (9 mesi dopo le sale per Canal+ e 12 mesi per gli altri canali a pagamento, due anni per le televisioni hertziane). Il risultato è che le televisioni, tra i principali finanziatori del cinema francese, hanno cominciato a reclamare una riduzione dell'intervallo di tempo autorizzato per trasmettere il film sul piccolo schermo. Un'analisi condivisa anche da France Télévisions, Canal +, TPS e da M6.
Da parte loro, i professionisti del cinema come Alain Terzian (presidente dell'Unione dei Produttori di Cinema) e Michel Gomez (delegato generale dell'ARP) si sono mostrati disponibili ad una eventuale modifica dell'indice, sebbene l'ARP insista sulla necessità di regolamentare il settore del DVD e trovare delle risposte costruttive alla pirateria. Quanto ad Alain Terzian, propone di diminuire a due mesi il tempo di attesa per la diffusione dei film in TV, o di 3 mesi per quei film che hanno realizzato meno di 500mila spettatori in sala, aumentando il contributo del DVD al conto di sostegno del CNC.
Una serie di opinioni che non trovano ovviamente d'accordo Jean-Paul Commin, vice presidente del Sindacato nazionale dell'Edizione Video che vuole sostituire questo intervallo con un rapporto più contrattuale tra produttore, distributore nelle sale ed editore video. Una posizione che ha poche speranze di trovare d'accordo i produttori cinematografici e le televisioni che devono invece occuparsi di individuare un terreno di intesa per garantire l'equilibrio finanziario del sistema.
(Tradotto dal francese)
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