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GIFFONI 2023

Recensione: We Will Not Fade Away

di 

- L'ultimo documentario di Alisa Kovalenko è un viaggio altamente emotivo attraverso il quotidiano di alcuni giovani ucraini prima che le loro vite vengano stravolte

Recensione: We Will Not Fade Away

Dopo l'anteprima alla Berlinale di quest'anno e la proiezione nel filone Gex Doc del Giffoni Film Festival di quest'anno, il nuovo documentario di Alisa Kovalenko, intitolato We Will Not Fade Away [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, acquista purtroppo evidente risalto a causa dei tragici eventi che si stanno verificando in Ucraina.

Ambientato prevalentemente nella regione di Luhansk, il film copre circa tre anni di vita di un gruppo di cinque adolescenti - Andriy, Liza, Lera, Ruslan e Illia - che si concludono solo qualche tempo prima dell'inizio dell'invasione su larga scala del Paese da parte della Russia, nel febbraio 2022. Per tutto il tempo si avverte la possibilità di una nuova invasione russa e il rumore degli spari, di tanto in tanto, ci ricorda che la minaccia è imminente.

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Nonostante questo i cinque giovani ucraini decidono di vivere appieno la loro vita, inseguendo sogni e aspirazioni come chiunque altro alla loro età: ad esempio, fantasticano di fare l'attore, di diventare un magnate o un pittore di successo, di vedere il mondo, di essere liberi e di vivere delle avventure. Kovalenko ci porta in un viaggio altamente emotivo che inizia con un ritmo piuttosto lento. Fin dall'inizio, e per circa due terzi del film, possiamo avere la sensazione di essere solo degli osservatori, che sbirciano la loro esistenza acquisendo  una precisa fotografia di quanto sia difficile - o meglio, di quanto fosse difficile un tempo - per gli adolescenti che vivono in prima linea.

Ma questo renderebbe il documentario di Kovalenko poco più che un interessante studio di osservazione, con diversi protagonisti convincenti. Con un po’ di pazienza, lo spettatore trova molto di più da sperimentare. La svolta principale - che forse arriva un po' troppo tardi, anche se ci sorprende - è la prospettiva per i cinque di partecipare a un incredibile viaggio sull'Himalaya. La spedizione dei loro sogni si realizzerà grazie all'impegno di Valentin Sherbachov, un avventuriero ucraino.

Nel complesso, la scelta di tenere sempre la guerra sullo sfondo è efficace e gratificante: così  possiamo concentrarci sui nostri protagonisti, su ciò che dicono e sentono riguardo al loro futuro. In una scena, ad esempio, uno dei ragazzi dice al fratello che il villaggio in cui vivono e la città vicina saranno probabilmente scomparsi tra 50 anni. Questo ci dà, in piccola parte, un'idea della sensazione di sventura con cui questi giovani dovevano convivere - e tragicamente, l'incubo del ragazzo è diventato realtà molto prima del previsto.

Dal punto di vista estetico, il film beneficia di due punti di forza. Il primo è la splendida fotografia, realizzata dalla stessa Kovalenko e da Serhiy Stetsenko. La sua bellezza è evidente soprattutto nelle riprese notturne effettuate prima che i ragazzi raggiungano il Campo Base dell'Annapurna e in quelle che li mostrano mentre guardano l'alba dopo aver terminato la scalata. Il secondo elemento degno di lode è la colonna sonora, composta da canzoni di artisti poco conosciuti ma di talento come Wojciech Frycz, ma anche di artisti più famosi come Blink-182 e Radiohead.

La sequenza finale del film di Kovalenko è una delle più belle e toccanti degli ultimi anni. Attraverso alcuni magistrali tocchi di montaggio e l'accostamento di una canzone di grande impatto emotivo, scopriamo il destino di ciascuno dei cinque protagonisti. Ci fermiamo anche a pensare: e se quel ragazzo o quella ragazza fossi io?

We Will Not Fade Away è prodotto dall’ucraina Trueman Production, in coproduzione con Haka Films (Polonia), East Road Films (Francia), ARTE G.E.I.E. - La Lucarne (Francia), Telewizja Polska S.A. (Polonia) e Current Time TV (USA).

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(Tradotto dall'inglese)

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