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LOCARNO 2023 Fuori concorso

Recensione: Procida

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- Il film collettivo, realizzato sotto la supervisione artistica e pedagogica di Leonardo Di Costanzo, si propone come una piacevole city symphony che omaggia l’isola campana

Recensione: Procida

Nel 2022 Procida è stata proclamata Capitale della Cultura. In questa occasione, dodici ragazzi si sono incontrati sull’isola durante l’Atelier di Cinema del Reale e hanno realizzato il lungometraggio collettivo Procida [+leggi anche:
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sotto la supervisione artistica e pedagogica di Leonardo Di Costanzo. Alcuni di loro, come esplicitato dalle didascalie introduttive, non conoscevano l’isola o non avevano familiarità con la camera. Ciononostante, possiamo anticipare che il film, presentato in anteprima mondiale fuori concorso al Festival del cinema di Locarno di quest’anno, risulta nel complesso una city symphony piacevole e dal gusto contemporaneo.

In questo lungometraggio, alcune immagini d’archivio servono da raccordo tra un racconto e l’altro. Veniamo a conoscenza di alcuni episodi biografici – più o meno cruciali – di un numero selezionato di abitanti e visitatori dell’isola. Ciò che però affascina di più sono le sequenze prive di dialogo, durante le quali la camera semplicemente osserva scampoli di vita procidana e riesce a trasmettere piuttosto efficacemente l’atmosfera magica – ed in parte ancora incontaminata – che caratterizza ancora oggi questa comunità.

Le testimonianze dirette degli intervistati talvolta spezzano il ritmo narrativo e ci fanno uscire dalla dimensione a tratti “ultraterrena” costruita in corso d’opera. Detto ciò, tra le testimonianze più interessanti ed emozionanti sicuramente figura quella di un’anziana donna inglese, vedova del marito procidano. Attraverso i suoi aneddoti, le sue fotografie ed una romantica canzone di Peppino Di Capri, riusciamo a percepire quanto la sua vita sia stata segnata dall’isola e come questa aiuti a mantenere vivo ed intenso il ricordo del coniuge scomparso. Anche i racconti di un anziano marinaio in pensione e dei suoi lunghi viaggi compiuti in gioventù ci trasportano in un’altra epoca, dove il lavoro, i sentimenti ed il rapporto di coppia erano indubbiamente vissuti in maniera molto diversa da quella odierna.

In generale, risultano suggestivi e ben realizzati i lavori di montaggio sonoro, sound design e di accompagnamento musicale. Insieme, riescono a creare un’atmosfera quasi eterea e molto affascinante per lo spettatore.

I dodici autori riescono a produrre un ricco spaccato di vita procidana, capace di attraversare diverse generazioni e di intrattenere grazie ad un buon numero di episodi densi di leggerezza e nostalgia. Anche la commistione di scene di vita quotidiane “alte” (ad esempio, un momento di preghiera collettiva in chiesa o una processione) e “basse” (una gara di tuffi o una partita di tiro alla fune in riva al mare) si rivela una scelta efficace e ben bilanciata.

Per finire, viene fortunatamente evitato in ogni circostanza il cosiddetto “effetto cartolina.” Questo non vuol dire che la camera evita di far emergere lo splendore paesaggistico di Procida ma riesce comunque a non indugiare troppo sullo stesso, facendo prevalere i ritratti umani sulla bellezza dei luoghi.

Procida è prodotto da Parallelo 41 Produzioni e Procida Capitale Italiana della Cultura 2022.

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