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LOCARNO 2023 Fuori Concorso

Recensione: Mimì – Il principe delle tenebre

di 

- L'esordio alla regia di Brando De Sica è una storia d'amore estrema tra adolescenti disadattati ambientata a Napoli

Recensione: Mimì – Il principe delle tenebre
Sara Ciocca e Domenico Cuomo in Mimì – Il principe delle tenebre

Il Locarno Film Festival ha propost il primo lungometraggio di Brando De Sica, Mimì - Il principe delle tenebre, nella sezione Fuori Concorso, dedicata al cinema di mezzanotte e ad altre dimensioni più alternative. Laureato alla University of Southern California, De Sica ha accumulato una notevole esperienza in ruoli tecnici, in particolare nei progetti con il padre Christian, dopo aver diretto pubblicità e aver avuto una breve esperienza come attore. Coautore della sceneggiatura insieme a Irene Pollini Giolai e Ugo Chiti, De Sica ha realizzato una narrazione gotica contemporanea che il regista definisce "una ballata di sognatori”.

La storia è incentrata su Mimì (Domenico Cuomo), un giovane orfano preso sotto l'ala di un proprietario di una pizzeria, Nando (Mimmo Borrelli), che lo alleva e gli insegna l'arte della pizza. A causa di un piede malformato, il protagonista non solo è timido e socialmente nell’ombra, ma diventa anche bersaglio di angherie da parte del figlio del boss mafioso locale e dei suoi compari. Un incontro inaspettato con la ragazza dark Carmella (Sara Ciocca) spinge Mimì ad avventurarsi fuori dai confini della pizzeria, soprattutto perché Carmella lo considera un individuo, piuttosto che un "fenomeno da baraccone". Il film potrebbe quindi essere descritto come un melodrammatico coming-of-age adolescenziale di disadattati con venature sociali.

Mimì - Il principe delle tenebre inizia come un cenno a film come Edward mani di forbice e The Elephant Man, con un protagonista ingenuo e bullizzato che scopre l'accettazione all'interno di una sottocultura giovanile vampirica. Lo sbocciare della storia d'amore tra Mimì e Carmella, una ragazzina scappata di casa derisa come una sorta di Sposa Cadavere, fa uscire Mimì dalla sua esistenza claustrale e dalla sua zona di comfort. Sebbene il film rientri nella categoria young-adult, De Sica impiega un linguaggio forte e immagini che potrebbero turbare alcuni spettatori. Detto questo, i contenuti più delicati - sottolineati da un disclaimer del festival che indica che alcune scene potrebbero urtare la sensibilità degli spettatori - potrebbero attirare un pubblico di nicchia di aficionados dello slasher con una predilezione per i temi vampireschi. In sostanza, il film di De Sica oscilla tra gli amabili racconti gotici di Tim Burton, le fiabe cupe del Pinocchio [+leggi anche:
recensione
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intervista: Matteo Garrone
scheda film
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di Matteo Garrone e l'esagerazione dei crani in frantumi e del sangue che sgorga da un Grand Guignol per adolescenti, posizionando Mimì - Il principe delle tenebre come un cross-over illuminato al neon e sovra-stilizzato tra Lasciami entrare e Edward mani di forbice, il tutto ambientato a Napoli.

La fotografia, chiaramente influenzata dall'horror, mostra l'oscillazione di De Sica tra omaggio e pastiche, rendendo spesso difficile distinguere l'uno dall'altro. De Sica fa un buon uso dei cliché del genere vampiresco, tra cui cimiteri, cripte e tombe, intervallandoli con allusioni metacinematografiche e cenni ai film di mostri all'interno dell'universo del teen-melò. Nonostante la cruda violenza e i dialoghi espliciti, la relazione tra i due personaggi principali rimane casta e innocente. Attraverso questa giustapposizione che alimenta l'iperbole, De Sica dice la sua sulle sfide che la gioventù di oggi deve affrontare in un mondo corrotto, violento e spietato. L'abilità tecnica applicata al film è evidente, in quanto fonde la stilizzazione comica con l'estetica dei video musicali, esaltata dalla nitida fotografia di Andrea Arnone.

Il film si rifà così all'horror per adolescenti, sottolineando l'importanza di abbracciare la diversità e suggerendoci che il cinema giovanile si sta evolvendo per rispecchiare le prospettive delle nuove generazioni, che incontrano contenuti estremi ed espliciti in età più precoce. Sebbene alcuni possano obiettare che il film impiega una forma troppo estrema per la sostanza idealistica e romanzata della storia, De Sica trasmette il contrasto con un'interpretazione del tutto ironica.

Mimì – Prince of Darkness è prodotto da Indiana Production SpA, Bartleby Film con RAI Cinema, mentre le vendite internazionali sono curate da RAI Com.

(Tradotto dall'inglese)

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