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VENEZIA 2023 Concorso

Recensione: Comandante

di 

- VENEZIA 2023: Una sfida ai film di guerra internazionali, il dramma storico di Edoardo De Angelis rievoca un episodio della II Guerra mondiale che è un monito per l’oggi

Recensione: Comandante
Pierfrancesco Favino in Comandante

Fa riflettere - e potrebbe far discutere - una battuta determinante pronunciata dal protagonista di Comandante [+leggi anche:
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scheda film
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, il dramma storico di Edoardo De Angelis che inaugura nel concorso ufficiale l’80ma Mostra di Venezia. Pierfrancesco Favino veste i panni di Salvatore Todaro, comandante del sommergibile Cappellini, che durante la Seconda Guerra Mondiale salvò i naufraghi del piroscafo belga Kabalo che trasportava materiale bellico britannico e che il Cappellini aveva appena affondato. Un atto coraggioso, che andava contro gli ordini cui dovevano attenersi i sottomarini in zona di guerra. Quando il capitano del Kabalo, sbarcando nella baia di Santa Maria delle Azzorre, gli chiede perché si sia esposto a un tale rischio contravvenendo alle direttive del suo stesso comando, Salvatore Todaro risponde con le parole che lo hanno reso famoso: “Perché noi siamo italiani”.

Con un approccio registico che lancia una sfida agli action movie di guerra internazionali - in particolare quelli ambientati appunto nei claustrofobici spazi di un sottomarino -   e una dotazione finanziaria notevole (budget intorno ai 16-17 mln di euro), De Angelis ha voluto rievocare la storia di un eroe dimenticato. Il regista ha scritto la sceneggiatura assieme allo scrittore Sandro Veronesi (dalla quale è tratto l’omonimo romanzo), dopo aver scoperto la storia, rievocata da un ammiraglio durante le celebrazioni dei 123 anni della Guardia Costiera. I due hanno avuto accesso all’archivio della famiglia Todaro, incluse le lettere che il comandante scriveva alla moglie durante le missioni. Che è quello che ascoltiamo nel film. Todaro aveva subìto una grave lesione alla colonna vertebrale dopo un incidente aereo nel 1933 e nel film lo vediamo indossare un busto in ferro che gli causava sofferenze tali da costringerlo a ricorrere alla morfina. Passato ai sommergibili, nel 1940, dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia contro l'impero britannico e la Francia, a Todaro viene affidato il nuovo sottomarino oceanico Comandante Cappellini, tra i migliori della flotta della Regia Marina. Raggiunto l’Oceano attraverso il pericoloso Stretto di Gibilterra per una missione, Todaro intercetta il piroscafo di un Paese ancora neutrale, il Belgio, che però prende a colpi di cannone il sottomarino italiano.

Dopo un prologo sulla terraferma (Silvia D’amico è la moglie), De Angelis ci presenta l’equipaggio del sottomarino, fatto di uomini provenienti da ogni parte d’Italia. Il braccio destro del comandante e amico fidato (Massimiliano Rossi), il marinaio napoletano che eroicamente libererà il sottomarino dalle mine subacquee, quello sardo che abbatterà un aereo britannico, il cuoco napoletano (Giuseppe Brunetti) che conosce tutte le ricette di tutto il mondo. Nei drammatici momenti in cui i marinai “nemici” (Johan Heldenbergh, Johannes Wirix) vengono ospitati a bordo con mille difficoltà, la tensione (sottolineata dalle musiche di Robert Del Naja, ex Massive Attack) si stempera quando i belgi cucinano il loro “piatto nazionale”, le patate fritte.  Si nota una certa predilezione di De Angelis per i personaggi partenopei, tanto che a un certo punto appare anche un mandolino.  

La retorica culinaria si mescola a quella fascista, insopportabile. Adorato dai suoi uomini, Todaro è tutt'altro che un pacifista. E’ un militare, e si esprime con il linguaggio di un convinto fascista in guerra, con tutti i tic linguistici dell’epoca (“questi uomini trasformano la paura in forza devastante”). Quello che lo distingue è la consapevolezza che le leggi del mare vanno al di sopra delle ragioni della guerra. “Rina carissima - scrive- oggi è un giorno fausto. Noi e i nostri nemici, insieme, ci siamo salvati”. L’aggancio con l’odierna situazione nel Mediterraneo, diventato tomba per migliaia, come in tempi di guerra, è naturale. Come è naturale che quella risposta “perché siamo italiani” deve trasformarsi in un più generale e non declamatorio “perché si”.

Comandante è una produzione Indigo Film, O’Groove con Rai Cinema, Tramp LTD, V-Groove, Wise Pictures in associazione con Beside Production, in collaborazione con Paramount+. Il film sarà distribuito in Italia da 01 Distribution. Le vendite internazionali sono a cura di True Colours.


Photogallery 30/08/2023: Venezia 2023 - Comandante

21 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Edoardo De Angelis, Sandro Veronesi, Massimiliano Rossi, Johan Heldenbergh, Silvia D’Amico, Pierfrancesco Favino
© 2023 Fabrizio de Gennaro for Cineuropa - fadege.it, @fadege.it

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