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VENEZIA 2023 Concorso

Recensione: Dogman

di 

- VENEZIA 2023: Con il suo film contorto, divertente e folle, Luc Besson dimostra che si possono insegnare a un vecchio cane nuovi trucchi (e magari a farvi portare un po' di farina)

Recensione: Dogman
Caleb Landry Jones in Dogman

Luc Besson ha appena ricordato a tutti che aspetto ha la follia, tornando con Dogman [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, un film contorto, divertente e che dimostra che Beethoven per adulti sarebbe un'ottima idea. Forse è questo che intendeva Gary Oldman quando sbraitava in Léon. Tutti questi cani fanno scorrere il sangue.

Ispirato a un articolo su un bambino maltrattato e costretto a vivere in una gabbia, il film presentato in concorso alla Mostra di Venezia vede Caleb Landry Jones alle prese con traumi, accettazione del rifiuto, ascolto di Edith Piaf e vendetta, insieme al suo esercito di quattro zampe. Per una storia così inquietante, Besson si permette ancora di dare i numeri: si viene a vedere una storia cupa di redenzione e si esce dopo aver assistito alle versioni canine di alcune delle migliori acrobazie di Mamma, ho perso l'aereo. A volte sembra un film per bambini dentro cui si nasconde uno scherzo crudele. In altri momenti, spezza i cuori.

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C'è qualcosa di simile al Joker di Todd Phillips, anche nell'interpretazione di Landry Jones. Non solo per il trucco pallido che si mette prima di salire sul palco, uno dei pochi momenti in cui il suo personaggio sulla sedia a rotelle, un'aspirante drag queen trasformata in genio del crimine, sembra essere davvero felice. Forse sono simili perché, ancora una volta, bisogna  attraversare tutti i promemoria di quanto questo mondo possa essere orribile e di quanto sia facile far crollare una persona, prima di arrivare alle cose divertenti.

Perché Dogman è questo, per puro miracolo: un film divertente e bizzarro realizzato da un uomo affascinato dalla violenza, dall'oscurità, che mostra esattamente cosa si può o non si può fare. Questo potrebbe essere il momento giusto per dire che gli animali stanno bene in questo film: Besson conosce ancora le regole. I personaggi umani, non tanto. Ma di solito se la cavano.

Non tutti gli attori sembrano comprendere questo universo, chiaramente a disagio quando chiacchierano rigidamente di chili, e nulla può preparare il pubblico a tutte le scene d'azione canina accuratamente coreografate - ed esilaranti. Ma non si arriva mai alla parodia, soprattutto grazie al dolore e al rimpianto che tutti si portano dietro e a Caleb Landry Jones, che parla ai cani e a Dio e recita Shakespeare con la stessa intensità. È così bravo e seducente che quasi non ci si accorge che è vestito da Marilyn Monroe per gran parte del film.

Rende l'intero pasticcio quasi credibile e più profondo di quanto abbia il diritto di essere. Lo stesso vale per Jojo T. Gibbs, già memorabile in Fresh, come una delle poche persone che hanno mostrato a questo loner un po' di gentilezza, o che hanno anche solo trovato il tempo di ascoltarlo. Qui si dice che se si può interpretare Shakespeare, si può interpretare qualsiasi cosa. Lo stesso si potrebbe dire per un thriller basato su un'orribile storia vera, dove i cani capiscono cos'è la farina e ti aiutano a preparare una torta, quindi si può solo immaginare cosa faranno questi due. Prima Barbie, ora questo. Benvenuti nell'era della follia.

Dogman, scritto da Luc Besson, è prodotto dalle francesi  LBP, Europacorp e TF1 Films Production. Le vendite internazionali sono affidate a  Kinology.

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(Tradotto dall'inglese)


Photogallery 31/08/2023: Venezia 2023 - Dogman

25 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Luc Besson, Caleb Landry Jones, Jonica T. Gibbs, Virginie Besson-Silla, Grace Palma, Katya Zvereva, Thalia Besson, Mao Besson, Sateen Besson, Vincent Pérez, Karine Silla
© 2023 Fabrizio de Gennaro for Cineuropa - fadege.it, @fadege.it

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