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VENEZIA 2023 Settimana Internazionale della Critica

Recensione: Hoard

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- VENEZIA 2023: Il debutto nel lungometraggio della regista britannica Luna Carmoon si svolge nell'arco di un decennio e passa al setaccio i detriti della memoria e dell'alienazione materna

Recensione: Hoard
Saura Lightfoot Leon e Joseph Quinn in Hoard

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]
, il primo lungometraggio dell'emergente britannica Luna Carmoon, è un'opera sui ricordi intrisa nel mistero: si osserva la protagonista, Maria (interpretata da Saura Lightfoot Leon per la maggior parte del film), che cerca di recuperare ed elaborare internamente il suo passato, ma lo spettatore non viene necessariamente coinvolto nel processo. Invece di flashback veri e propri o di esposizioni verbali, ci sono solo i suoi movimenti sussultori e delle scosse per via di immagini ritrovate che sembrano attraversarla.

Con il suo film, presentato in anteprima alla Settimana internazionale della Critica di Venezia, la Carmoon ha realizzato un esordio familiare usando il linguaggio del realismo sociale britannico, ambientato in un mondo claustrofobico e senza speranza, in case bifamiliari e sotto un cielo nuvoloso, che sembra derivare da Life Is Sweet di Mike Leigh (e in effetti l'ambientazione primaria del 1994 rafforza questo paragone). Tuttavia, la regista riesce anche a creare una certa intensità selvaggia, mentre i suoi interpreti interagiscono e si comportano, picchiandosi e collassando l'uno contro l'altro, come calzini in un'asciugatrice.

Maria (Lily-Beau Leach nel segmento iniziale) è una bambina con una mamma, Cynthia (Hayley Squires), che le vuole bene. Le persone che non conoscono il loro legame - presidi preoccupati, curiosi nei negozi - si preoccupano del contrario. Cynthia lavora di notte (possiamo forse indovinare per quale motivo) e trascorre il suo tempo libero con Maria accumulando numerosi oggetti abbandonati nelle strade vicine e non buttando via nulla di deperibile; naturalmente, è un sintomo di una malattia mentale non diagnosticata, ma per Maria, le pile di cianfrusaglie che sfiorano i soffitti incarnano l'abbondante amore della madre.

A circa un quarto del film, i titoli di testa confermano che il 1984 si è dissolto nel 1994 e Maria (ora Lightfoot Leon) è cresciuta con Michelle (Samantha Spiro) come badante ufficiale e matrigna de facto. Ha lasciato la scuola ma sente di doversi scrollare di dosso un "mucchio" di traumi e bagagli emotivi per iniziare un'età adulta confortevole. A complicare enormemente questo progresso ci sono le visite occasionali di un altro dei figli di Michelle: si tratta di Michael (Joseph Quinn, l'attore giovane e popolare di Stranger Things e dell'imminente sequel del Gladiatore), un tempo " crack baby", ora garzone e futuro sposo, ma con occhi quasi incestuosi per la sorellastra più giovane.

È un peccato che questa dinamica proceda in modo piuttosto statico per tutto il film, anche se la regia di Carmoon è precisa e permette ai due di creare una turbolenta antichimica che si intensifica attraverso le loro voci alte e i loro movimenti nervosi per poi decomprimersi. Maria riceve la conferma che la sua madre naturale è morta, e un urna con delle ceneri è l'ultimo oggetto fisico da aggiungere alla memoria dell'abbondanza di "cose" della sua vecchia casa, ma c'è uno strano paragone tra la defunta Cynthia e l'attualissimo Michael come quasi-antagonisti per lei nelle rispettive parti della narrazione.

Con la sua lunghezza di oltre due ore, l'inerzia è innegabile, eppure sembra una conseguenza della capacità di Carmoon di farsi strada con naturalezza tra il materiale che ha generato, incurante di ciò che un produttore o un finanziatore potrebbero definire "eccessivo ". Con il suo sguardo retrò ma non regressivo alle generazioni passate del cinema britannico (un marchio di fabbrica del suo produttore Anti Worlds), Hoard è un film nostrano e pieno di spirito, con i suoi rami straripanti mai potati e sempre costellati di spine.

Hoard è una produzione del Regno Unito di Delaval Film, Erebus Pictures e Anti Worlds. Le sue vendite internazionali sono gestite da Alpha Violet.

(Tradotto dall'inglese da Alessandro Luchetti)


Photogallery 02/09/2023: Venezia 2023 - Hoard

9 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Luna Carmoon, Saura Lightfoot Leon, Helen Simmons, Joseph Quinn
© 2023 Fabrizio de Gennaro for Cineuropa - fadege.it, @fadege.it

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