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VENEZIA 2023 Orizzonti

Recensione: Hesitation Wound

di 

- VENEZIA 2013: Il turco Selman Nacar conferma tutto il suo potenziale con un legal thriller intimo, dotato di una sceneggiatura che sa nascondere il suo gioco e di un acuto realismo sociale

Recensione: Hesitation Wound
Tülin Özen in Hesitation Wound

"Perché la giustizia si manifesti pienamente, vi invito a riflettere prima di esprimere un giudizio". Selman Nacar, che si è fatto conoscere nel 2021 con il suo primo lungometraggio Between Two Dawns [+leggi anche:
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intervista: Selman Nacar
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, è già tornato con una nuova opera di qualità altrettanto elevata, Hesitation Wound [+leggi anche:
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, nel concorso di Orizzonti all'80ma Mostra di Venezia. Ancora una volta Nacar si addentra in questioni di etica, morale e coscienza personale, nelle zone d'ombra tra verità e menzogna, ambizioni e rinunce, dipingendo allo stesso tempo un quadro realistico di un Paese sull'orlo del collasso. Il regista turco dimostra anche un formidabile senso della suspense e degli effetti a sorpresa, che la sua protagonista, la testarda avvocatessa Canan (Tülin Özen), sperimenterà a sue spese, poiché mette quasi costantemente in discussione le sue certezze, cercado di controllare ogni situazione.

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È il giorno del processo nel piccolo tribunale di Uşak (una città nel cuore della Turchia, sulla strada tra Smirne e Ankara). All'alba, un furgone carcerario lascia la prigione, trasportando l'imputato Musa (Oğulcan Arman Uslu). Canan, che lo difende, arriva direttamente dall'ospedale dove sta vegliando, alternandosi giorno e notte con la sorella Belgin (Gülçin Kültür Şahin), la madre in coma, per la quale comincia a porsi la dolorosa questione (respinta da Canan) di fermare le macchine, con una futura donazione di organi da lei fortemente voluta ("Mi batterò fino alla fine").

Orgogliosa e molto determinata ("combatterò fino alla fine"), la giovane avvocatessa, laureata nel Regno Unito e unica donna tra gli uomini in quest’aula giudiziaria, prepara all'udienza un cliente piuttosto schivo, che preferisce ascoltare il cupo rap locale ("vincono i furbi, smettila di strisciare e di finire la tua vita... il dolore ti divorerà, il prezzo che paghi non finirà mai, non sogni un posto come questo, non hai il diritto di sbagliare"). Non sappiamo ancora di cosa sia accusato, ma Canan è sicuro di sé, basandosi su un filmato delle telecamere a circuito chiuso dell'ufficio stranamente cancellato e su un testimone inedito. Quando quest'ultimo non si presenta, e Canan si mette alla sua ricerc grazie a un accidentale rinvio dell'udienza di qualche ora…

Selman Nacar distilla abilmente i micro-indizi che verranno utilizzati molto più avanti nella trama, infarcendo il suo film di informazioni ingannevoli e mezze verità in una variazione molto sottile di sfumature e stati d'animo che delineano gradualmente il ritratto individuale e collettivo di un profondo crollo (di una donna, di una famiglia, di un sistema legale, di diverse classi sociali, di una morale, ecc.). Tutti questi elementi sono perfettamente intrecciati e mascherati in un involucro di thriller e mistero, che fanno del regista-sceneggiatore un nome da tenere d'occhio in futuro.

Hesitation Wound è prodotto dalle turche Fol Sinema, Karma Films e Kuyu Film, in coproduzione con TRT, BKM Mutfak e Sev Yapim, e con la spagnola Nephilim Producciones, la rumena Point Film e la francese Arizona Films, ed è venduto da Magnolia Pictures International.

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(Tradotto dal francese)

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