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VENEZIA 2023 Concorso

Recensione: Enea

di 

- VENEZIA 2023: Il secondo film di Pietro Castellitto, registicamente ambizioso e esuberante, racconta l’ambiente familiare borghese e l’avventura criminale del giovane protagonista

Recensione: Enea
Pietro Castellitto e Benedetta Porcaroli in Enea

“Clanico” è una delle prime parole pronunciate dal protagonista di Enea [+leggi anche:
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intervista: Pietro Castellitto
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, opera seconda del regista-sceneggiatore-attore Pietro Castellitto in concorso alla 80ma Mostra di Venezia, per definire la relazione che si impone sulla sua famiglia e la stretta cerchia di amici. Clanico da clan, una parola che gli etno-antropologi avevano mutuato dal gaelico. Definito dal direttore della Mostra Alberto Barbera ”una sorta di Grande bruttezza”, Enea arriva come naturale conseguenza del sorprendente esordio di Castellitto, I predatori [+leggi anche:
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, Premio per la Migliore Sceneggiatura in Orizzonti nel 2020 e David di Donatello Migliore Regista Esordiente. Ne I predatori si fronteggiavano due clan familiari inconciliabili e nel mezzo c’era un giovane assistente universitario di filosofia un po’ folle. Nel più ambizioso (produttivamente e artisticamente) e esuberante Enea, sempre ambientato a Roma Nord, l’irrequieto rampollo di una ricca famiglia bene - il padre è psichiatra e la madre ha una rubrica letteraria in tv - possiede un elegante ristorante di sushi e quasi per noia si infila in un giro di droga assieme al suo migliore amico Valentino (il cantautore e rapper Giorgio Quarzo Guarascio). Lo stesso regista interpreta il protagonista che dà il titolo al film e con opportuna analogia dirige suo padre Sergio e il fratello minore Cesare nei ruoli del padre e del fratello minore del nostro eroe.

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Il film alterna i due paesaggi paralleli dell’ambiente familiare e dell’avventura criminale con numerosi momenti di sfoggio registico, grazie anche al direttore della fotografia Radek Ladczuk, e un ottimo lavoro sul sonoro. Castellitto mostra padronanza nel maneggiare quel materiale, osservando il decadente ambiente borghese con la lente del disincanto. Il padre che dispensa psicofarmaci ai familiari, si occupa di un giovanissimo paziente e nasconde un “vizio” che lo spettatore scoprirà verso la fine del film. La madre (Chiara Noschese) frustrata e consapevole dell’inutilità della propria missione professionale. La cerchia di amici di Enea, che si riunisce al club del tennis, non prevede presenze femminili, e quando Enea conquista la bella Eva (Benedetta Porcaroli), la ragazza finge di non accorgersi della malcelata amoralità del fidanzato. Il regista tenta di destrutturare l’aspetto crime per non cadere nella trappola del genere (nelle note di regia lo definisce “un gangster movie senza la parte gangster”) mostrandoci malavitosi credibili e gente “per bene” che flirta con loro, come avviene nella realtà, fino a conseguenze deflagranti che nessuno riesce a contenere. Castellitto si diverte ad inserire nella storia anche il personaggio del giornalista d’inchiesta e scrittore Oreste Dicembre (Giorgio Montanini), ambiguo e opportunista, che scopre il legame tra il protagonista e la criminalità e potrebbe mettere nei guai Enea.

Un nome decisamente antifrastico, quello del protagonista, visto che l’eroe mitologico di Virgilio è il pius per eccellenza, l’uomo rispettoso del volere divino e dei vincoli che ne derivano verso la Patria e la famiglia. Questa famiglia “tenuta insieme dal rimorso”, che non sa colmare il gap tra la generazione nata nel dopoguerra e i figli Millennials, non sa riempire il vuoto culturale e sentimentale, ma si ritrova puntualmente davanti allo stesso tavolo da pranzo la domenica, è quella che ci ha descritto Joyce Carol Oates: la famiglia legata ad una cultura tribale che privilegia la lealtà al gruppo rispetto al comportamento morale. Enea ci suggerisce che il rimanere fedeli alla famiglia è più importante che rimanere fedeli alla verità. Il principio su cui si basa ogni forma di mafia.

Enea è prodotto da The Apartment Pictures, Vision Distribution e la Frenesy di Luca Guadagnino, in collaborazione con Giovane Film, Sky e Prime Video. I diritti distribuzione italiani e internazionali sono curati da Vision Distribution.

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