VENEZIA 2023 Settimana Internazionale della Critica
Recensione: Malqueridas
di Marta Bałaga
- VENEZIA 2023: La regista esordiente Tana Gilbert lascia che le immagini – quelle dei cellulari, per l'esattezza – parlino da sole

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Ciò che è interessante in questo caso, tuttavia, è che la regista utilizza solo immagini sfocate di telefoni cellulari e registrazioni sonore ancora più confuse, realizzate dalle stesse detenute. Non sorprende che nei titoli di coda figurino come direttori della fotografia "donne che scontano pene detentive". Non c'è nient'altro, nessuna intervista individuale, nessuno sguardo esterno, solo questi frammenti della loro esistenza nelle varie carceri cilene, registrati nella massima segretezza. Il fatto che Gilbert sia riuscita a montare tutto in una narrazione comprensibile, con l'aiuto di Javiera Velozo, è pazzesco.
Non lo fanno per denunciare un'ingiustizia o per condannare qualcuno, anche se sono in molti a minacciarle o a considerarle semplicemente delle drogate, perché "sono tutte drogate". Anche il medico del carcere. Lo fanno semplicemente perché vivono la loro vita, o perché a volte cercano di divertirsi, e questo fa parte della loro esistenza. Inoltre, probabilmente non vogliono essere dimenticate. "Lontano dagli occhi, lontano dal cuore", come si dice. Quel video appena visibile, con un audio terribile, può essere molto utile, soprattutto se la vostra famiglia non è disposta a farvi visita.
Gilbert, al suo debutto nel lungometraggio, si concentra sull'ordinario, sulla ricerca di legami, le amicizie o le "madri carcerate". Non parlano mai direttamente alla regista, certamente non faccia a faccia, ma lei ascolta comunque con attenzione. Ascolta quando parlano dei figli – possono stare con loro fino ai due anni di età – e le guarda quando si fanno i capelli o fanno furiosamente twerking. È uno sguardo tenero. È un'esperienza che colpisce, anche se non è memorabile.
La regista non spiega perché queste donne siano state condannate, né fornisce troppi dettagli su ciò che è accaduto prima. Non c'è giudizio in questo film, ma il punto di vista della Gilbert potrebbe essere troppo ottimista: è affascinante parlare di solidarietà femminile, soprattutto in condizioni così dure, ma a volte Malqueridas può risultare troppo sdolcinato. D'altra parte, forse è proprio questo il senso della vita dietro le sbarre: o ci si costruisce rapidamente una bella corazza, o si cambia. Il film non può andare troppo in profondità, dato il materiale inaffidabile su cui si basa, ma può aiutare queste donne a dire: "Siamo qui, stiamo aspettando. E un giorno, se saremo fortunate, vedrete i nostri volti da vicino".
Malqueridas è prodotto dalla cilena Errante e la tedesca Dirk Manthey Film. Le vendite internazionali sono guidate da Square Eyes.
(Tradotto dall'inglese)
Photogallery 07/09/2023: Venezia 2023 - Malqueridas
9 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.



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