Recensione: Enzo Jannacci Vengo anch’io
- VENEZIA 2023: Grazie alle tante testimonianze e ad un montaggio straordinario il documentario di Giorgio Verdelli ridà vita ad un musicista eccezionale scomparso 10 anni fa

Paolo Conte l’ha definito “Il più grande cantautore italiano”. Certamente è stato il più versatile e lunare, dal talento straordinario, sensibile e profondamente umano. Nel nuovo film di Giorgio Verdelli Enzo Jannacci Vengo anch’io [+leggi anche:
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scheda film], presentato Fuori concorso alla 80ma Mostra di Venezia, il musicista milanese, scomparso nel 2013 dopo aver attraversato per oltre cinquant’anni il rock’n’roll e il jazz, la canzone d’autore e il cabaret, il teatro e il cinema, viene celebrato da colleghi illustri e compagni di viaggio.
Il documentario si aggira tra i quartieri della sua città a bordo di un vecchio tram. Tutti raccontano Jannacci, ognuno con i propri aneddoti: Roberto Vecchioni, Paolo Conte e Paolo Rossi (che ricorda una frase detta da Enzo rimastagli per sempre in testa: “Meglio un fiasco trionfale che un successo cordiale”), Diego Abatantuono, Cochi Ponzoni, Claudio Bisio, Dori Ghezzi, Ranuccio Sodi (autore di un biofilm su di lui), ma soprattutto il figlio musicista Paolo, davanti al pianoforte del padre. Paolo ha dato un contributo fondamentale al documentario, non solo con una vibrante versione strumentale di “Vengo Anch’io”, ma anche con tanto materiale appartenente alla famiglia, a cui ha avuto accesso il regista. Giorgio Verdelli - tra i maggiori esperti di musica in Italia e autore di Pino Daniele. Il tempo resterà, Ezio Bosso. Le Cose che Restano e Paolo Conte, Via con me - ha utilizzato il montaggio di Vitaliano Murdocco come strumento straordinario per lasciare che fosse lo stesso Jannacci a raccontarsi in prima persona. “Se capite tutto quello che dico avvisatemi, significa che sono uscito dal personaggio”. L’amicizia con Giorgio Gaber (“erano agli antipodi. Gaber aveva un grande rigore, Jannacci inventiva, genialità”, testimonia Paolo Rossi) e con il premio Nobel Dario Fo, la vita tra concerti, teatri e cantine, le sue incursioni nel cinema (L’udienza di Marco Ferreri, Il mondo nuovo di Ettore Scola). Grazie anche a un’intervista finora inedita, rilasciata nel 2005 allo stesso Verdelli.
Come ha affermato lo stesso regista, l’artista Jannacci era inscindibile dall’uomo e questo film non è una biografia, ma un’esplorazione del suo mondo insieme ai suoi amici e i suoi “allievi”.
Enzo Jannacci Vengo anch’io è prodotto da Sudovest Produzioni e Indigo Film con la partecipazione di Ala Bianca Group e Jando Music. In uscita nelle sale italiane l’11, il 12 e il 13 settembre con Medusa Film.
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