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TORONTO 2023 Platform

Recensione: Te l’avevo detto

di 

- Il secondo lungometraggio di Ginevra Elkann è il ritratto corale di un’umanità in preda alle proprie ansie e sull’orlo dell’apocalisse, in una Roma dove si registrano 50 gradi a gennaio

Recensione: Te l’avevo detto
Alba Rohrwacher in Te l’avevo detto

Anche quest’anno il caldo, in Italia, ha toccato punte da record. Come sarebbe se le temperature infernali di luglio e agosto si riproponessero nel mese di gennaio? A immaginarlo è Ginevra Elkann nel suo nuovo film (il suo secondo dopo l’autobiografico Magari [+leggi anche:
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), che immerge una serie di personaggi in una Roma dove si registrano 50 gradi a Natale, mentre i loro problemi (ne hanno di seri, ciascuno a suo modo) non fanno che amplificarsi.

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Si suda solo a guardarlo Te l’avevo detto [+leggi anche:
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, presentato nel concorso Platform del 48° Toronto Film Festival. La regista di casa Agnelli (Gianni era suo nonno) prende un cast d’eccezione e lo proietta in una distopia pericolosamente vicina. È inverno, nelle case ci sono gli alberi di Natale che ancora lampeggiano, eppure i telegiornali danno notizia di un’anomala ondata di calore che sta investendo il paese. A Roma, in particolare, la colonnina di mercurio segna oltre 30 gradi a gennaio, e questo improvviso aumento delle temperature non accenna a fermarsi.

Troviamo così i personaggi del film, ciascuno alle prese con le proprie ansie. Gianna (Valeria Bruni Tedeschi) è una fanatica religiosa che ha un’ossessione per la sua ex amica pornostar, con cui ha un conto in sospeso. Quest’ultima, Pupa (una Valeria Golino tutta botox, parrucca e ciglia finte), ha avuto il suo momento di gloria negli anni ’80 e oggi si aggrappa ai suoi pochi fan rimasti esibendosi in spettacoli live di dubbio gusto. Nel frattempo, la figlia ventenne di Gianna, Mila (Sofia Panizzi) ha gravi disturbi alimentari – e dagli scambi che ha con sua madre, non è difficile capirne l’origine – che riesce a placare solo quando è in compagnia di un’anziana signora (Marisa Borini) di cui si prende cura.

Da un’altra parte, abbiamo Padre Bill (un Danny Huston che sfoggia un accento italiano perfetto), un prete italo-americano ex eroinomane e in preda a un rischioso vortice di emozioni quando sua sorella (Greta Scacchi) arriva dall’America con le ceneri della loro madre defunta, riaprendo vecchie ferite. E poi ancora, c’è Caterina (Alba Rohrwacher), che lotta contro la sua dipendenza dall’alcol e per riavere la custodia di suo figlio piccolo, affidato al suo ex (Riccardo Scamarcio) che ancora la ama. Quando il termometro in poco tempo arriverà a segnare i 50 gradi, e l’aria sarà talmente densa da poterla tagliare col coltello (la fotografia, dai toni caldissimi, è sapientemente diretta da Vladan Radovic), i personaggi di questo convulso film corale raggiungeranno il limite della follia.

Scritto dalla regista con Chiara Barzini, già sua complice in Magari, e Ilaria Bernardini, Te l’avevo detto è una commedia nera, dove l’umorismo, dispensato a piccoli tocchi, è intelligente e regala momenti davvero spassosi, in particolare quando in scena ci sono Valeria Bruni Tedeschi e Valeria Golino, nella vita grandi amiche, qui acerrime rivali. Golino, in particolare, sembra essersi molto divertita a vestire i panni inediti di ex diva del porno, una specie di fatina sdolcinata dalle labbra rifatte che regala un sorriso a tutti coloro che la incrociano e ne ricordano le gesta. Anche la coppia Danny Houston-Greta Scacchi merita una menzione, per la veridicità con cui trasmettono le sfumature di un travagliato rapporto fratello-sorella, e la possibilità di trovare una nuova strada.

Te l’avevo detto è una produzione The Apartment Pictures con Rai Cinema, Tenderstories e Small Forward. Le vendite internazionali sono affidate a The Match Factory.

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