Recensione: Shame on Dry Land
di Elena Lazic
- Malta è un rifugio per i ricchi e il loro deserto morale nel thriller d'atmosfera del regista svedese Axel Petersén

Un uomo scende da una nave da carico in una città portuale. Con un berretto in testa e movimenti furtivi, sfugge quasi allo sguardo della camera mentre si fa strada nella città notturna. In modo molto sospetto acquista una scheda sim e un telefono cellulare, come se volesse non lasciare traccia. Quale sinistro affare sta per intraprendere? In taxi ignora l'autista chiacchierone, con la mente apparentemente concentrata sul lavoro che deve svolgere. Ma di cosa si tratta? La tensione è alta quando finalmente incontra il suo obiettivo: fuori da una villa a Malta, si avvicina a un uomo che impallidisce alla sua vista. "Perdonami, ti prego" dice l'uomo con il berretto, e noi ci aspettiamo il peggio. Invece no, si scopre che questi due sono vecchi amici.
Ben presto scopriamo che Dimman (Joel Spira), l’ospite improvviso, era stato socio di Fredrik (Christopher Wagelin) otto anni prima di scomparire dalla faccia della terra quando la loro impresa si è rivelata nient’altro che una frode. Colto alla sprovvista, Fredrik ne ha subito le conseguenze da solo. Ma che razza di truffatore chiederebbe perdono? Presentato nella sezione Platform del Toronto Film Festival, Shame on Dry Land [+leggi anche:
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intervista: Axel Petersén
scheda film] di Axel Petersén offre un ritratto psicologico affascinante e oscuro di quelle persone che sviluppano la loro attività nel mondo altamente permissivo degli affari illegali (e al limite dell'illegalità). Oltre a fare pace con il suo amico, Dimman si trova a Malta per restituire un favore a Kiki (Jacqueline Ramel), una ricca benefattrice che lo ha incaricato di seguire un uomo misterioso che sostiene di essere un investigatore internazionale di frodi. Come tutti gli altri personaggi citati, anche questo straniero è svedese e la Malta che vediamo attraverso i loro occhi è bellissima, ma sembra anche un terreno di gioco ideale per i ricchi e i criminali internazionali. Petersén e il direttore della fotografia Josua Enblom non perdono mai di vista questo contrasto: l'atmosfera di lusso rilassato di Malta la rende un luogo di vacanza da cartolina, ma anche una copertura ottimale per affari loschi, ricatti violenti, minacce e sfruttamento. Ne risulta un film sempre affascinante, che ci fa rimanere davanti allo schermo anche se siamo sempre più disgustati dalla spietatezza messa in mostra.
Lo stile frenetico, con la macchina da presa che insegue il protagonista e i tagli netti che riecheggiano la brutale realtà dietro i tramonti e i completi di lino, gli conferisce l'aria di un thriller. Ma soprattutto offre una visione della mentalità di Dimman: non è esattamente un tipo in cui aver fiducia. Alla ricerca disperata di un'assoluzione, è sempre ansioso. Ma quando pedina lo sconosciuto sa chiaramente cosa sta facendo. Petersén accenna così con eleganza al passato del suo personaggio, ma anche ai modi in cui è cambiato e sta ancora cambiando: il suo nervosismo suggerisce che si sente veramente colpevole, ma anche che ammettere la colpa e assumersi la responsabilità è un'esperienza nuova per lui. Shame on Dry Land mostra l'illegalità che vola alto come uno stile di vita che influisce sulla psiche: se una persona può essere ricca un secondo prima e al verde quello dopo (la nuova impresa di Fredrik è il gioco del poker online), spostarsi da un paese all'altro senza cambiare le proprie abitudini (Kiki gira il mondo con la sua barca a vela ma incontra sempre gli stessi ricchi svedesi), e gli amici si trasformano in nemici, a cosa può aggrapparsi?
Spira interpreta Dimman come se stesse annegando, paranoico e incapace di credere in qualcosa o in qualcuno. Essere perdonato da Fredrik, la cui vita ha lasciato in rovina, è l'unica cosa che potrebbe restituirgli un po’ di terreno sotto i piedi. Petersén realizza un thriller serrato e avvincente che si rifà ai film neo-noir americani degli anni Settanta per il modo in cui utilizza la storia del crimine per indagare sulla natura morale e psicologica di un protagonista creato da quell’ambiente e allo stesso tempo in contrasto con esso.
Shame on Dry Land è prodotto dalla svedese Fedra, la maltese Pellikola e le svedesi Film Stockholm e Sveriges Television AB - SVT. Le vendite internazionali sono di LevelK.
(Tradotto dall'inglese)
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