PRODUZIONE / FINANZIAMENTI Italia
Luca Zingaretti debutta alla regia con La casa degli sguardi
- Il popolare attore ha battuto il primo ciak del suo primo film dietro la macchina da presa, tratto dall’omonimo libro di Daniele Mencarelli

Nel novero degli attori che passano dietro la macchina da presa, ora c’è anche Luca Zingaretti. Il popolare protagonista della serie tv Il commissario Montalbano – e interprete sul grande schermo per autori come Marco Tullio Giordana (Sanguepazzo [+leggi anche:
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scheda film]) e molti altri – ha battuto lunedì 18 settembre il primo ciak del suo primo lungometraggio da regista, dal titolo La casa degli sguardi.
Tratto dall’omonimo libro di Daniele Mencarelli (pubblicato da Mondadori nel 2018, vincitore del premio Volponi, del premio Severino Cesari opera prima e del premio John Fante opera prima), l’esordio cinematografico di Zingaretti è prodotto da Angelo Barbagallo per BIBI Film, Gabriella Buontempo e Massimo Martino per Clemart con Rai Cinema e Stand By Me. Mencarelli, lo ricordiamo, è anche autore di Tutto chiede salvezza (premio Strega Giovani 2020), da cui è stata tratta l’apprezzata serie omonima, Tutto chiede salvezza, diretta da Francesco Bruni per Netflix.
La sceneggiatura di La casa degli sguardi è firmata dal regista con Gloria Malatesta (I figli della notte [+leggi anche:
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scheda film], tra i tanti altri) e lo stesso Mencarelli. È la storia di Marco, 20 anni e una grande capacità di sentire, avvertire ed empatizzare con il dolore del mondo. Marco scrive poesie, e cerca nell’alcool e nelle droghe “la dimenticanza”, quello stato di incoscienza impenetrabile anche all’angoscia di esistere e di vivere. Beve tanto, beve troppo. È in fuga dal dolore ma soprattutto da se stesso. Per vivere si deve anestetizzare, dice. È incapace di stare nelle cose, a meno che il tasso alcolico del suo sangue non sia altissimo, e si è allontanato da tutti, amici e fidanzata, spaventati dalla sua voglia di distruggersi. Anche il padre, testimone di questo lento suicidio, è incapace di gestire tanta sofferenza ma tenta almeno di esserci, la madre è mancata da qualche anno e ha lasciato un grande vuoto. Quando dovrà andare a lavorare nella cooperativa di pulizie del Bambin Gesù, Marco è convinto che questa esperienza, a contatto con i bambini malati, lo ucciderà.
Il cast del film è capeggiato da Gianmarco Franchini (visto di recente in concorso alla Mostra di Venezia, in Adagio [+leggi anche:
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