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SAN SEBASTIAN 2023 Concorso

Recensione: O corno

di 

- Jaione Camborda costruisce una storia di maternità, sorellanza e fuga per la sopravvivenza, esaltata dalla sensibilità con cui cura ogni dettaglio

Recensione: O corno
Janet Novás in O corno

O corno [+leggi anche:
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intervista: Jaione Camborda
scheda film
]
, il secondo film della regista basca Jaione Camborda con cui concorre per la prima volta per la Conchiglia d'Oro al Festival di San Sebastian, è un dramma potente e intimo che ruota intorno alla maternità e al diritto delle donne di decidere del proprio corpo e del proprio destino. Il film ci porta a Illa de Arousa nel 1971. In questa piccola città della Galizia, María è una raccoglitrice di molluschi che funge anche da levatrice per le sue vicine. Scopriamo la sensibilità e l'attenzione di María per le sue compagne in una brillante sequenza iniziale, in cui per circa 10 minuti assistiamo al parto di una donna, che la macchina da presa di Camborda cattura con un'attenzione e una delicatezza raramente viste prima.

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Questo gusto per il dettaglio dà il tono all'intero film. I personaggi sono ripresi con un'attenzione meticolosa ai loro corpi e ai loro movimenti, senza mai trascurare l'importanza di ciò che li circonda. María è mostrata come una donna forte e solitaria, con un'indipendenza insolita per le donne in Spagna durante gli ultimi anni del regime di Franco. È questa forza che la porta a impegnarsi per la libertà dellealtre donne, fino a prendere decisioni rischiose con conseguenze terribili che segneranno il suo destino.

Costretta a fuggire dal luogo in cui ha sempre vissuto, intraprende un viaggio senza ritorno per attraversare il confine con il Portogallo. Per questa fuga disperata, María si avvale di una rete di donne che si prendono cura di lei e la proteggono, dalla vicina di casa che la avverte che la sua vita è in pericolo e che deve fuggire, alla prostituta (una stupenda esordiente, Siobhan Fernándes) che la accoglie a destinazione. In tutto questo viaggio seguiamo la nostra protagonista con un interesse che non viene mai meno, in gran parte grazie all'enorme lavoro dell'esordiente Janet Novás, che sfrutta la sua esperienza di ballerina per dare al suo personaggio un'espressività fisica che colpisce.

Nel corso del film si susseguono scene memorabili, in cui la fotografia di Rui Poças cattura con abbagliante sobrietà tutta la bellezza dell'ambiente circostante. Anche la scenografia di Melania Freire e i costumi di Uxía Vaello sono fondamentali per dare al film la dimensione di verità che indiscutibilmente possiede. Così luoghi come il furancho (una sorta di taverna domestica), il capanno dei lavoratori dell’allevamento di molluschi o le case che ospitano la protagonista assumono una vita propria e mostrano il rispetto con cui il film tratta le vite e gli spazi che ritrae. Vite e spazi raramente rappresentati sul grande schermo e che trovano una preziosa rivincita grazie alla genialità di O corno.

O corno è prodotto dalle spagnole Esnatu Zinema, Miramemira y Elastica Films, in coproduzione con la portoghese Bando à Parte e la belga Bulletproof Cupid. Films Boutique si occupa delle vendite internazionali.

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(Tradotto dallo spagnolo)


Photogallery 27/09/2023: San Sebastian 2023 - The Rye Horn

17 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

© 2023 Dario Caruso for Cineuropa - @studio.photo.dar, Dario Caruso

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