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FILM / RECENSIONI Irlanda / Regno Unito

Recensione: That They May Face the Rising Sun

di 

- Il delicato dramma di Pat Collins si immerge in una comunità nella campagna irlandese il cui stile di vita sta gradualmente scomparendo

Recensione: That They May Face the Rising Sun
Barry Ward e Anna Bederke in That They May Face the Rising Sun

Lungi dall'essere un film allegro, ma nemmeno necessariamente triste, That They May Face the Rising Sun è il canto popolare di un'Irlanda rurale in via di estinzione, adattato dal regista Pat Collins dall'ultimo romanzo dell'apprezzato scrittore John McGahern. Ambientato intorno alla fine degli anni Ottanta, il film descrive il lavoro agricolo e il vero spirito comunitario della periferia occidentale del Paese come qualcosa da ricordare con affetto e da ridrammatizzare, come sono soliti fare i film storici e d'epoca irlandesi, e come si è visto di recente nel film candidato all'Oscar The Quiet Girl [+leggi anche:
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. Dopo un'anteprima mondiale al BFI di Londra lo scorso autunno, il film si è gradualmente affermato in altri festival europei, culminando con la vittoria del premio per il miglior film ai recenti IFTA (leggi la notizia), e questa settimana arriva nelle sale nazionali e britanniche, distribuito da Conic.

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Al centro del film c'è il famoso autore Joe Ruttledge (Barry Ward, visto in  Jimmy's Hall [+leggi anche:
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di Ken Loach), che si sente un abitante prezioso della comunità del suo villaggio, un ragazzo del posto che "ha fatto del bene", che è stato acclamato a Londra e che ora vive una vita agiata nel suo vecchio ambiente familiare, tanto da poter scrivere un piccolo romanzo splendidamente ispirato a ciò che vede (Collins ci mostra scene di lui che scrive a mano sulla sua scrivania al calar del sole). Il legame coniugale con la moglie Kate (l'attrice tedesca Anna Bederke), artista e gallerista londinese, è affettuoso e solido, ed evita di esaminare i comportamenti e i duri sacrifici professionali di entrambe le parti.

Ma That They May Face the Rising Sun è soprattutto un pezzo di cinema "da tavola della cucina", un dramma da camera confinato in gran parte in un unico luogo, ma privo di una qualsivoglia feroce intensità e persino di una grande tensione. A casa dei Ruttledges la porta è sempre aperta, così i vicini e i benpensanti entrano allegramente. Lo zio di Joe, "lo Scià" (John Olohan), li ammonisce gentilmente per aver saltato la Messa, mentre gli operai locali Jamesie (Phillip Dolan) e il carismatico Patrick (Labor Roddy) lamentano i loro tempi duri e la loro fortuna in declino, pur essendo grati per il modo in cui la compagnia dei loro amici neutralizza ogni dolore. Tutti sembrano essere di mezza età e oltre, come sottolinea un matrimonio a metà del film, che vede una coppia consacrare la propria storia d'amore in tarda età.

Per il resto, il messaggio e i temi del film sono così gentili e sobri da apparire vaghi, non aiutati dall'arco narrativo di Joe che lo porta gradualmente dall'apparente punto focale a una figura distaccata di surrogato del pubblico. Vestito con un gilet di maglione lindo e aderente, mentre il resto del cast ha un abbigliamento più goffo e liso, appare involontariamente come una bella e vuota figura su cui i colorati attori non protagonisti possono sfogarsi. È sempre presente e volonteroso nella scena della veglia funebre del terzo atto, che gli impone di vestire il corpo secondo la tradizione, ma non ci è chiaro come stia assorbendo gli eventi e sintetizzandoli nella tesi più ricca che dà forma a qualsiasi grande opera di scrittura.

Nel suo primo lungometraggio interamente di finzione dopo una lunga carriera di documentari e lavori ibridi, Collins cattura innegabilmente un'autentica malinconia, la sua regia ci aiuta a percepire il freddo della temperatura, contrastato dai campi di bestiame avvolti da un sole dorato, ma tutta la profondità del romanzo e della visione originaria di McGahern sembra  trasposta in modo approssimativo.

That They May Face the Rising Sun è una coproduzione irlandese e britannica di South Wind Blows Ltd, Cyprus Avenue Films e Harvest Films.

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(Tradotto dall'inglese)

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