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FESTIVAL / PREMI Italia

L’Europa parla di lavoro e diritti ai Job Film Days di Torino

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- Dal 3 all’8 ottobre la quarta edizione del festival sul mondo del lavoro che proporrà 65 film da 31 Paesi e un focus su Laurent Cantet

L’Europa parla di lavoro e diritti ai Job Film Days di Torino
The Visitors di Veronika Lisková

Al via da oggi al Cinema Massimo del Museo Nazionale del Cinema di Torino la quarta edizione di Job Film Days, rassegna sul mondo del lavoro e dei diritti che proporrà 65 film da 31 Paesi fino all’8 ottobre e un focus sul cineasta francese Laurent Cantet. L’apertura del festival diretto da Annalisa Lantermo è affidata al film coreano Next Sohee di July Jung.

La prima opera in gara nel Concorso “Lavoro 20223” JFD – INAIL dedicato a lungometraggi documentari e di finzione è The Visitors [+leggi anche:
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di Veronika Lisková (Repubblica Ceca/Norvegia/Slovacchia), Menzione speciale al Ji.hlava 2022. Nel film una antropologa trasferisce con il marito e i tre figli nelle isole Svalbard, in Norvegia, per studiare le trasformazioni della vita nelle regioni polari. Scopre però che nell’Artico non stanno scomparendo solo iceberg e permafrost: la studiosa percepisce anche l’eterogeneità della piccola comunità locale e le tensioni nascoste sotto la superficie.

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In concorso ci sono anche The DNA of Dignity [+leggi anche:
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(Svizzera), l’opera prima, autoprodotta, del regista svizzero Jan Baumgartner, ambientata negli anni Novanta, quando la guerra dei Balcani ha provocato la scomparsa di migliaia di persone, che segue il lavoro di chi si è dato la missione di cercare e identificare le vittime del conflitto; la coproduzione tra Italia/Francia/Germania Il posto [+leggi anche:
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intervista: Gianluca Matarrese e Matti…
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, firmata da Gianluca Matarrese e Mattia Colombo, sulle migliaia di infermieri del Sud Italia che ogni mese sostengono un concorso per le poche posizioni aperte nelle strutture sanitarie del Nord; e infine un’altra produzione italiana, Life Is a Game di Luca Quagliato e Laura Carrer, girato di notte per le strade di alcune città europee, con interviste a tredici rider intervallate dalla storia di Emma, personaggio animato che mette in rilievo luci e ombre di chi lavora nella consegna del cibo a domicilio.

Tra i 7 titoli in gara c’è poi il mediometraggio Longing di Jannes Callens (Belgio/Romania), in cui il regista segue un uomo che torna dal Belgio alla natia Romania per ricominciare da capo, iniziando a lavorare come pastore; il mediometraggio Faire le bois di Lola Peuch (Francia), su tre prostitute che hanno trovato nel parco parigino del Bois de Boulogne il loro luogo di lavoro e che provengono da storie e Paesi diversi; e il mediometraggio Ama osa (Italia) della lettone Marija Stefānija Linuža, protagonista la giovane Naomi che inizia a fare la camgirl per guadagnare qualche soldo, e in seguito comincia allora a usare il corpo in modo consapevole per la propria personale riflessione artistica e politica.

La rassegna prevede inoltre un concorso dedicato ai cortometraggi realizzati da registi Under 35, il Premio Job for the Future, con 11 opere da vari Paesi europei, e un focus sull’Africa subsahariana con quattro film: A Golden Life [+leggi anche:
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di Boubacar Sangaré (Burkina Faso/Benin/Francia); Eat Bitter di Pascale-Appora Gnekindi e Ningyi Sun (Repubblica Centrafricana/Cina); Gwetto di Michaël Andrianaly (Madagascar/Francia); e No U-Turn [+leggi anche:
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di Ike Nnaebue (Nigeria/Sudafrica/Francia/Germania).

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