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SITGES 2023

Recensione: Moscas

di 

- Nel suo nuovo thriller, Aritz Moreno ritrae con umorismo nero gli svantaggi del viaggiare in auto e, soprattutto, dell'essere un perfetto disgraziato

Recensione: Moscas
Ernesto Alterio in Moscas

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è il titolo del secondo lungometraggio di finzione di Aritz Moreno, dopo il successo ottenuto con Ventajas de viajar en tren [+leggi anche:
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(nominato a quattro Goya e all’European Film Award per la miglior commedia), in concorso in questi giorni nella Sezione ufficiale del 56mo Festival di Sitges.

Scritta da Javier Gullón (che ha firmato anche la sceneggiatura di Ventajas de viajar en tren e di Enemy [+leggi anche:
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) e basata sul romanzo di successo Que de lejos parecen moscas dello scrittore di Buenos Aires Kike Ferrari, questa nuova tragicommedia del cineasta basco ha come protagonisti Ernesto Alterio, che ha già lavorato agli ordini di Moreno in Ventajas de viajar en tren, affiancato dagli interpreti argentini Claudio RissiMara BestelliTomás Pozzi e Gabriel Fernández.

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Si tratta di un thriller di tensione, ambizione e vendetta, girato a Buenos Aires – la città è ritratta in tutte le sue enormi dimensioni – dove Luis Machi (interpretato da Alterio) è un uomo d'affari amante del lusso, dei soldi facili e delle donne; un tipo spregevole che abusa del suo potere e della sua posizione ogni volta che può, ma che improvvisamente si trova in una situazione complicata. Una mattina, guidando in autostrada, buca una gomma e quando va a prendere quella di scorta... scopre nel bagagliaio il cadavere sfigurato di uno sconosciuto.

Qualcuno gli ha teso una trappola. Inizia così un disperato calvario per liberarsi del corpo, scoprirne l'identità e scoprire chi c'è dietro a tutto questo "quilombo", come si suol dire in Argentina e che la Reale Accademia Spagnola definisce "disordine, baccano, putiferio, confusione". Perché il responsabile potrebbe essere uno dei numerosi nemici che ha coltivato instancabilmente nel corso degli anni: dalla moglie ai colleghi di lavoro, dalle guardie del corpo ai politici. Potrebbe essere uno qualsiasi di quelli che ha calpestato per continuare a scalare e consolidare il suo potere, perché per il signor Machi le persone sono così insignificanti che viste dall'alto – da dove le guarda grazie al suo enorme complesso di superiorità – sembrano mosche.

Una sinistra citazione della grande Morticia Adams apre questo film, che fin dal primo minuto non si prende affatto sul serio. È un gioco adrenalinico, feroce e macabro a cui Moreno ci invita e di fronte al quale lo spettatore ha due possibilità: accettare le sue regole (cioè dimenticare la verosimiglianza, abbracciare l'umorismo nero e accettare le scene sanguinose, che il pubblico di Sitges acclamerà) o non accettarle, nel qual caso questa proposta sembrerà folle come Ventajas de viajar en tren.

Diviso in caotici episodi temporali separati dalle targhette con i nomi delle persone coinvolte nella trama e con una certa aria da The Game di David Fincher, Moscas è in definitiva un’opera d’intrattenimento con sfumature di critica sociale (un vero e proprio smacco ai ricchi corrotti e senza scrupoli che, accecati dal denaro, si credono divinità onnipotenti), perché la sua pirotecnia visiva invita più al divertimento gioviale che alla riflessione.

Moscas è una coproduzione ispano-argentina di Morena Films per la piattaforma latinoamericana ViX.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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