Recensione: Lonely
- Il documentario di Michele Pennetta ci trasporta in un mondo ai margini abitato da personaggi alla deriva che sognano un futuro nel quale reinventarsi

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scheda film], mette in scena dei giovani personaggi alle prese con un futuro al contempo incerto e spaventoso che cercano di domare sognando. Lonely è stato presentato in prima mondiale allo Zurich Film Festival nel Concorso Focus.
Lonely è un film sull’adolescenza, sul “diventare grandi” in un mondo di adulti che sembrano immuni al desiderio, un mondo di fantasmi che si aggrappano ad un quotidiano soffocante dai toni distopici. A capitanare questa nuova generazione di anime irrequiete troviamo Federico (Federico Peduzzi) e Precious (Precious Adebayo), due giovani che lottano per trovare il proprio posto nel mondo, due sognatori che sfidano un destino apparentemente già tracciato per loro.
In bilico tra realtà e utopie, Federico e Precious non si lasciano schiacciare dalle difficoltà di un quotidiano soffocante e normativo. Quello che vogliono è piuttosto sperimentare vie alternative, modi diversi di stare al mondo, di desiderare, di esprimere la propria multisfaccettata identità. Le loro paure e fragilità: Federico deve affrontare un inaspettato problema cardiaco e Precious, in conflitto con la madre, è obbligata a sperimentare una doloroso indipendenza forzata, sono sublimate nella musica, mezzo privilegiato con il quale esprimono il proprio modo interiore. Uniti da un desiderio comune di evasione, dalla necessità di sognare un futuro lontano anni luce della rassicurante letargia che invade il loro quotidiano, i due protagonisti di Lonely non hanno intenzione di rigare dritto, di interpretare un copione che gli altri hanno scritto per loro.
Michele Pennetta ci mostra senza cadere nel pathos il quotidiano di Federico e Precious, le loro piccole grandi vittorie, la loro lotta costante contro un perbenismo che non accetta anomalie. Pennetta osserva i suoi personaggi con rispetto e poetico distacco mettendone in risalto le loro zone d’ombra, le loro inevitabili e toccanti fragilità. L’angoscia legata ad un futuro limitato e ristretto si trasforma in lotta per la sopravvivenza, in un tentativo disperato di mutazione verso un domani libero da qualsiasi limitazione normativa. Nel mondo di Federico e Precious gli adulti non sono che sagome ectoplasmatiche, presenze accessorie che tentano di calmare, senza riuscirci, i loro ardori adolescenziali.
Lonely è un film abitato da personaggi che lottano per sopravvivere, per salvare quella parte spontanea e infantile di sé stessi che rigetta le regole degli adulti. Federico e Precious sono intrappolati tra due mondi, quello reale, iper strutturato che lascia poco spazio ai sogni, e quello fantasticato, desiderato nel profondo, che può dare un senso all’esistenza. Al contempo fragili e abitati da un desiderio inarrestabile di novità, i due protagonisti dell’ultimo film di Pennetta ci mostrano quanto l’adolescenza sia un momento cruciale nella costruzione della propria personalità, un momento sospeso nel quale tutto sembra improvvisamente possibile, nel quale diventare gli eroi e le eroine di una storia ancora tutta da scrivere.
Lonely è un omaggio a questi personaggi al contempo fragili e inarrestabili che cercano coraggiosamente di seguire i propri sogni, le proprie luminose chimere.
Lonely è prodotto dalla ginevrina Close Up Films, dalla RSI Radio e Televisione Svizzera, dall’italiana Indyca Films, da Rai Cinema e da Arte (Francia) e venduto all’internazionale da The Open Reel.
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