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ROMA 2023

Recensione: Volare

di 

- Margherita Buy fa il salto dietro la macchina da presa con una commedia sulla paura di volare, gradevole, ironica, rassicurante, ma una parte funziona meglio dell’altra

Recensione: Volare
Margherita Buy in Volare

La statua di Leonardo da Vinci (quella esposta all’aeroporto di Fiumicino, intitolato al grande inventore) è un presagio di morte certa in Volare [+leggi anche:
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, l’esordio dietro la macchina da presa di Margherita Buy, presentato alla 18ma Festa del Cinema di Roma, sezione Grand Public. Così la vede, ogni volta che si avvicina al principale scalo romano, la protagonista del film AnnaBì (alter ego di Buy e da lei stessa incarnata), un’affermata attrice che, piuttosto che salire su un aereo e farsi 12 ore di puro terrore, rinuncia a una splendida occasione per la sua carriera: un film con un importante regista sudcoreano con cui tutti sognano di lavorare, anche se il suo cinema a volte può risultare “un po’ pesante”.

Ci mette tanta leggerezza, invece, Buy in questo suo debutto alla regia, una commedia sulla paura di volare, in cui l’attrice (interprete per Moretti, Bellocchio, Ozpetek, fra i tanti altri) può finalmente dare libero sfogo al suo talento comico, e che si è palesemente molto divertita a dirigere, attorniata da un nutrito cast di amici. Scritto dalla regista con Doriana Leondeff (assidua collaboratrice di Soldini e Mazzacurati) e Antonio Leotti (Radiofreccia, Il partigiano Johnny, Mondocane [+leggi anche:
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), il film parte dal problema di AnnaBì ma poi allarga il campo a una serie di comprimari che hanno la stessa, castrante, umana fobia: quella di stare sospesi per aria.

L’agente di AnnaBì, Mariolina (Anna Bonaiuto), è stanca di perdere lavori all’estero (e soldi) perché la sua attrice va nel panico ogni volta che vede un aereo. Quest’ultima, per tenerla buona, accetta di lavorare all’ennesima stagione di una popolare serie tv, ma quando scopre che il ruolo nel film coreano è andato alla sua grande rivale (Elena Sofia Ricci, nella parte di sé stessa), qualcosa scatta in lei. La decisione di sua figlia Serena (Caterina De Angelis, la vera figlia di Buy) di andare a studiare negli Stati Uniti, poi, è la goccia che fa traboccare il vaso. Come può lasciare che la ragazza parta da sola e non accompagnarla in un passo così importante?

AnnaBì si iscrive quindi a un corso pensato dalla compagnia di bandiera per chi ha paura di volare (corsi del genere esistono davvero), una specie di terapia di gruppo dove incontrerà un variegato branco di fifoni come lei – interpretati da Giulia Michelini, Pietro Ragusa, Euridice Axen e altri – che si affidano tutti al comandante Eugenio (Francesco Colella) e alla psicologa Ilaria (Vanessa Compagnucci) per cercare di superare il loro blocco e realizzare i loro sogni dall’altra parte del mondo. Ma all’atto pratico, una volta terminato il corso, riusciranno i nostri eroi a tenere le cinture allacciate?

Mentre la prima parte del film è più gustosa e tagliente, con il suo ritratto dell’ambiente del cinema e dei suoi meccanismi (un po’ nello spirito della serie Chiami il mio agente!), la seconda parte punta sui drammi individuali del gruppo di ansiosi e su un umorismo più facile, rassicurante, oltre ad assomigliare troppo a un mega spot di ITA Airways, che ha collaborato al film. Margherita Buy, che si dice “stupita che attori di grande talento e altissima professionalità mi abbiano presa sul serio”, ha assicurato che ripeterà l’esperienza dietro la macchina da presa. Il suo prossimo film potrebbe concentrarsi su qualche altra idiosincrasia, l’ironia non le manca davvero. Ma le auguriamo di osare di più.  

Prodotto da Kavac Film (la società di Marco Bellocchio), Maremosso, IBC Movie, Tenderstories con Rai Cinema, Volare uscirà nelle sale italiane a febbraio 2024 con Fandango.

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