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BLACK NIGHTS 2023 Concorso

Recensione: The Man from Rome

di 

- L'ultimo lungometraggio di Jaap van Heusden è un avvincente dramma psicologico su un prete che cerca la verità su una misteriosa Madonna che lacrima

Recensione: The Man from Rome
Michele Riondino in The Man from Rome

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scheda film
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di Jaap van Heusden,  uno dei lungometraggi in prima internazionale in concorso al Black Nights Film Festival di Tallinn, si apre con una premessa intrigante: Padre Filippo (Michele Riondino), un uomo tormentato che vive con grande passione e agitazione il suo conflitto interiore tra fede e scienza, ha il compito di scoprire le menzogne e gli inganni che si celano dietro molti presunti miracoli.

Nel film lo vediamo recarsi in un piccolo villaggio del Limburgo, dove quattro anni prima una tragica sparatoria in una scuola ha lasciato una scia di sangue e un sentimento di sciagura e disperazione apparentemente irreversibili tra gli abitanti del villaggio. Le cose sembrano cambiare in meglio quando la statua di una Madonna, appartenente a una donna e a sua figlia Térèse (una ragazzina sopravvissuta all'attentato ma divenuta muta per questo motivo, interpretata da Emma Bading), inizia a lacrimare e restituisce la fede alla comunità, in qualche modo sollevandone gli animi.

Riondino è perfettamente in grado di ritrarre un prete quarantenne che, come un moderno crociato e uno scettico San Tommaso, cerca la verità ed è consapevole della sacra missione che deve compiere. Il suo inglese è fluente, ma quando passa all’italiano sembra un uomo di chiesa severo, con la voce a volte leggermente "cantilenante". È una caratteristica interessante, che appare organica al film e lo rende abbastanza credibile nonostante la sua bellezza, insolita per un giovane ecclesiastico.

Nonostante il suo mutismo, il criptico personaggio interpretato da Emma Bading finisce per essere una presenza potente, cruciale per lo sviluppo della storia e in grado di tenere lo spettatore incollato. Nel complesso, la sceneggiatura (scritta dal regista insieme a Rogier de Blok) vanta un buon equilibrio tra l'esigenza di far avanzare la trama a un ritmo adeguatamente veloce e la necessità di lasciare alcune cose non dette, creando un certo mistero e stimolando la curiosità.

Il film è tecnicamente ben realizzato, con la cupa colonna sonora di Minco Eggersman e la fotografia di Melle Van Essen. Le scene di flashback che ritraggono il tragico giorno dell'omicidio di massa sono davvero ben realizzate, arricchite da un efficace uso del rallentatore e da una tavolozza di colori molto chiara.

La chiusura dell'arco narrativo è ambigua e sorprendente. Nel complesso, The Man from Rome è un viaggio intenso attraverso la fede, la speranza, l'istinto e la perdita. Anche se questi temi sono stati ampiamente esplorati in passato e non brillano per originalità, nel quarto lungometraggio di van Heusden sono trattati in modo fresco e meticoloso attraverso la lente unica di un piccolo villaggio olandese, dimenticato da Dio.

The Man from Rome è prodotto da IJSwater Films (Paesi Bassi) e coprodotto da Fiction Park (Germania) e Evangelische Omroep (Paesi Bassi). Gusto Entertainment si occupa della distribuzione olandese del film.

(Tradotto dall'inglese)

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