Recensione serie: Mentiras pasajeras
- La serie di SkyShowtime, prodotta da El Deseo, mette in scena la lotta di una donna in carriera per trasformare le sue bugie in verità mantenendo intatto un quotidiano che sta cadendo a pezzi

Scritta da Blanca Andrés Gómez, Nerea Castro e Pol Cortecans e diretta da Félix Sabroso e Marta Font e selezionata al Geneva International Film Festival (GIFF) nel Concorso internazionale dedicato alle serie, Mentiras pasajeras [+leggi anche:
intervista: Esther García
scheda series] (formata da otto episodi di 30 minuti) ci trasporta in un universo parallelo nel quale il kitsch diventa chic e il too much si trasforma in protagonista incontrastato di ogni fotogramma. Anche se Pedro Almodóvar non è stato implicato nella regia (ne è però il produttore esecutivo, accanto a suo fratello Agustín e a Esther García), la sua aura è fortemente presente. Dominata da un universo estetico e visivo che ricorda le soap opera degli anni ottanta, arricchita però da un’efficacissima dose di autoironia e di cattivo gusto rivendicato, la serie Mentiras pasajeras ci ricorda l’universo anticonvenzionale di Almodóvar, la sua ricerca costante di equilibrio tra colori accecanti e eleganza formale.
Alla vigilia di un momento chiave nella sua carriera, Lucía (Elena Anaya), dirigente di una società tecnologica di trattamenti estetici, è accusata di spionaggio industriale dal suo rivale, delle calunnie così infami da causare il suo licenziamento. Incapace di far fronte a una situazione a dir poco drammatica, Lucía comincia a mentire, a costruire intorno a sé un mondo parallelo dove il dramma vissuto svanisce come per magia. Inghiottita dalle sue stesse menzogne, la protagonista di Mentiras pasajeras sembra sprofondare sempre più in un buco nero fatto di sotterfugi e angosce, di non detti e di drammatici cambi di scenario.
Lucìa è orgogliosa della sua vita e della sua carriera, una donna forte che ha raggiunto gli obbiettivi che si era prefissata rientrando così nel club esclusivo di quelli e (poche) di quelle che possono vantare un tenore di vita più che confortevole (per il momento, mancano solo i figli biologici a completare il quadretto). L’accusa di spionaggio industriale le cade sulla testa come una ghigliottina bloccando sul nascere i suoi sogni per un futuro raggiante e sfavillante in compagnia del suo futuro marito e dei due figli di quest’ultimo. Decisa a dimostrare la sua innocenza, Lucía decide di nascondere a tutti i suoi cari la verità indossando una maschera che diventa con il tempo grottesca. Tra i personaggi coinvolti, Lucía non è però l’unica a nascondere qualcosa e ci renderemo conto che la verità in fondo non è che una questione di punti di vista.
Mentiras pasajeras è una commedia deliziosamente irriverente sulle apparenze, sul rovescio della medaglia di una vita basata esclusivamente su ideali consumistici dal sapore eteronormativo. A tratti camp nel trasformare la realtà in universo volutamente esagerato e kitsch, la serie ci mostra in effetti gli sforzi che la protagonista deve fare per salvare le apparenze, per mantenere intatta la sua vita borghese confortevole e rassicurante. Incapace di liberarsi da una prigionia che lei stessa ha si è costruita, Lucía riuscirà ad affrontare la verità, a liberarsi da ideali che la soffocano più che liberarla?
Mentiras pasajeras è prodotta da El Deseo e venduta all’internazionale da Paramount Global Distribution. Il primo episodio della serie è stato diffuso il 9 ottobre su SkyShowtime.
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